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CLARA MOSCHINI

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La Cina colpisce ancora l'Ue: dazi fino al 47% sul lattiero caseario

Dopo quelle sulla carne (19,8%) da domani la scure delle tariffe cinesi si abbatte su latte e formaggi

La Cina ha preso di mira l'Ue? Sembrerebbe di sì, almeno stando alla politica dei dazi di Xi Jinping che, dopo avere deciso nei giorni scorsi per l'applicazione di tariffe doganali fino al 19,8% sulle importazioni di carne suina dall'Unione europea, oggi ha deciso di imporre una misura analoga, anche se più pesante, sui prodotti lattiero caseari.

Il ministero del Commercio cinese, infatti, ha annunciato che da domani 23 dicembre applicherà dei dazi provvisori su una serie di prodotti lattiero-caseari importanti dall'Unione Europea: i dazi andranno dal 21,9% al 42,7% e, tra i prodotti colpiti dalle misure, ci sono formaggi freschi e trasformati ma anche latte e creme. 

L'iniziativa, sempre secondo quanto attesta il ministero del Commercio di Pechino, rientra in un'indagine contro le sovvenzioni avviata dalle autorità cinesi nell'agosto del 2024: l'indagine, che dovrebbe concludersi a febbraio 2026, è stata considerata una misura di ritorsione contro Bruxelles dal momento che è stata avviata il giorno dopo l'annuncio europeo di imporre dazi elevati sui veicoli elettrici prodotti in Cina. 

Ricordiamo che solo pochi giorni fa la Cina ha deciso di imporre dazi doganali fino al 19,8% sulle importazioni di carne suina dall'Unione europea: la percentuale, come sottolinea il ministero del Commercio cinese, rappresenta un "drastico calo" rispetto alle tariffe commerciali preliminari previste che arrivavano fino al 62,4%. 

L'annuncio ha fatto seguito a una lunga indagine di Pechino sulle importazioni di carne suina dall'Ue, avviata nel giugno 2024. Secondo l'indagine, avviata in seguito alla decisione dell'Ue di imporre tariffe provvisorie sui veicoli elettrici prodotti in Cina lo scorso anno, i prodotti dell'Ue danneggiavano l'industria nazionale.  I dazi definitivi, compresi tra il 4,9% e il 19,8%, avranno una durata di cinque anni. Spagna, Paesi Bassi e Danimarca saranno i più colpiti.

A settembre scorso, lo ricordiamo, la Cina ha ordinato dazi doganali preliminari compresi tra il 15,6% e il 32,7 %, per le importazioni di carne suina dalle aziende dell'Ue che hanno collaborato all'indagine (leggi notizia EFA News). Tutte le altre aziende hanno subito un prelievo fino al 62,4%.

Anche in questo caso, il ministero del Commercio cinese ha concluso che l'Ue stava esportando merci a prezzi molto più bassi di quelli praticati sul mercato interno di carne suina e sottoprodotti suini in Cina, danneggiando l'industria suinicola cinese.

Il ministero del Commercio cinese ha dichiarato che la nuova tariffa commerciale si applicherà a tutti i tipi di prodotti a base di carne di maiale, freschi, refrigerati, congelati, essiccati, in salamoia, affumicati o salati. Ha aggiunto di aver raggiunto le sue conclusioni in modo "obiettivo, equo e imparziale".

L'Ue ha un enorme deficit commerciale con la Cina, che lo scorso anno ha superato 300 miliardi di euro: il blocco commerciale europeo è un importante esportatore di carne suina e un fornitore chiave di sottoprodotti come orecchie, musi, zampe e altri articoli considerati prelibatezze in Cina. Il Paese asiatico, dal canto suo, soffre di un'eccedenza di questi prodotti, legata anche alla propria recessione economica che ha frenato la spesa dei consumatori.

Le esportazioni di prodotti a base di carne suina dell'Ue in Cina hanno raggiunto un picco di 7,4 miliardi di euro nel 2020, quando Pechino si è rivolta alle importazioni per soddisfare la domanda interna, dopo che i suoi allevamenti di suini sono stati devastati da una malattia. Ma la Cina ha ridotto le importazioni grazie alla ricostruzione degli allevamenti.

Fc - 56302

EFA News - European Food Agency
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