Suino, ancora tensioni sui prezzi a causa della epidemia di Psa in Cina
Spagna, Germania, Stati Uniti e Brasile, paesi che hanno più beneficiato della crisi cinese

Dall’8 ottobre scorso il prezzo dei suini da macello alla Cun di Mantova ha iniziato una discesa che sembra non arrestarsi. Da 1,57 Euro/kg si è passati a 1,27 Euro/kg di ieri, 26 novembre, con una contrazione che in poche settimane ha già superato il -20%. Un contesto complicato da un insieme di fattori che rischiano di mandare in fibrillazione un comparto tra i più importanti del sistema agroalimentare italiano, in cui il tema della peste suina africana (Psa) ricopre oggi un ruolo molto rilevante. Marco Segala, analista economico specializzato nel mercato delle materie prime, in vista della Giornata della suinicoltura, spiega che in Cina la Psa è esplosa nel 2018, ma solo un anno dopo è emersa la reale dimensione del problema, quando i prezzi dei suini da macello, a causa della forte riduzione produttiva determinata dall’abbattimento di centinaia di milioni di capi, hanno iniziato una inarrestabile rimonta al punto da registrare a novembre 2019 un rialzo del 188% rispetto all’inizio dell’anno, arrivando a toccare 6,3 Euro/kg: solo con l’aumento di prodotto importato dall’estero i prezzi hanno via via iniziato a scendere. Spagna, Germania, Stati Uniti e Brasile sono stati i Paesi che maggiormente hanno beneficiato della crisi causata dalla Psa cinese, tant’è vero che nel solo 2019 i primi due hanno esportato nel paese del Dragone più di 300mila tonnellate di carne a fronte delle circa 200mila dei due anni precedenti, mentre il Brasile è passato dalle 50mila tonnellate del 2017 alle 220mila del 2019. Ma lo scettro di maggiore beneficiario dell’import cinese è andato agli Usa, che dopo un calo del 50% nel 2018 dovuto ai dazi, nei soli primi cinque mesi di quest’anno hanno registrato un aumento del 500%.
In merito alle aziende suinicole cinesi sopravvissute agli effetti della Psa, Segala spiega che i loro profitti sono schizzati alle stelle. "Grazie alle nuove normative introdotte dal governo sulla biosicurezza e agli incentivi statali gli allevamenti hanno potuto aumentare la loro dimensione media e le migliaia di piccole porcilaie scomparse hanno lasciato spazio a quelle di medie e grandi dimensioni, al punto che ben 86 società di allevamento, ad agosto di quest’anno, erano quotate in borsa. Più la produzione veniva decimata, più il profitto/suino saliva favorendo un rapido ammortamento dei costi sostenuti per i nuovi impianti o per la ristrutturazione di quelli obsoleti".
Oggi la Psa incombe minaccia sull’Europa, soprattutto dopo i recenti casi rilevati su carcasse di cinghiali scoperte in Germania (vedi articolo EFA News del 4-11-20). Immediata, all’indomani dei primi rinvenimenti, la reazione di Cina, Giappone e Corea del Sud che hanno bloccato tutte le importazioni di carne suina tedesca. "L’embargo sanitario blocca di fatto una media annua di circa 700mila tonnellate di carne", puntualizza Segala e continua: "La Germania ha adottato subito tutti i provvedimenti necessari per arginare una eventuale espansione dell’infezione che potrebbe coinvolgere gli allevamenti e con la regionalizzazione si presume che l’emergenza dovrebbe rientrare. È comunque scontato che la quota di export fino a poche settimane fa detenuta dalla Germania andrà a vantaggio dei suoi principali competitor come Spagna, Stati Uniti e Brasile. Già il paese iberico, da settembre 2019 aveva iniziato a erodere quote di export tedesco verso la Cina con un raddoppio delle esportazioni passate da 60mila a 110mila tonnellate. Analogamente le esportazioni all’interno dell’Europa di Spagna, Olanda e Danimarca potrebbero prendere la via della seta, ma è altrettanto vero che un prolungamento dell’embargo della carne tedesca potrebbe determinare un eccesso di offerta sul mercato europeo con effetti negativi sui prezzi dei tagli meno nobili dei suini".
Anche di questo si parlerà mercoledì 2 dicembre 2020 a partire dalle ore 17 durante la web conference della "Giornata della Suinicoltura". Per partecipare occorre registrarsi a questo link: https://bit.ly/3ejJbfi.
EFA News - European Food Agency