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CLARA MOSCHINI

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Integratori alimentari per "combattere" il Covid-19?

Una formula probiotica riduce i sintomi e la carica virale, aumenta gli anticorpi e migliora il tasso di remissione nei pazienti lievi

Un nuovo contributo alla lotta contro il Covid-19 potrebbe arrivare dai probiotici. È quanto emerge dallo studio realizzato da Ab-Biotics, azienda biotecnologica spagnola parte della multinazionale giapponese Kaneka, e pubblicato sulla rivista scientifica Gut Microbes che riporta le più importanti novità sul microbiota. Secondo la ricerca, la formula Ab21, costituita da 4 specifici ceppi probiotici, produce significativi effetti positivi nei pazienti ambulatoriali affetti da Covid-19, con benefici sul tasso di remissione, durata del sintomi e carica virale. A renderli possibili è l’interconnessione tra microbiota intestinale e immunità polmonare del cosiddetto asse intestino-polmone (Gla): nel nostro organismo, infatti, i batteri della flora intestinale co-operano con i meccanismi immunitari per proteggerci dalle infezioni.

Lo studio mostra che la somministrazione di ceppi probiotici specifici può rinforzare questi meccanismi antivirali. Una scoperta importante, che potrebbe portare a nuove opzioni per il trattamento di pazienti che hanno contratto il Covid-19 con sintomi lievi e che lascia spazio ad ulteriori approfondimenti. Al momento, infatti, esistono solo alcuni studi osservazionali e retrospettivi, ma nessuno studio randomizzato e controllato con placebo. Ad oggi non esiste quindi un trattamento a base di probiotici approvato o raccomandato per trattare o prevenire il Covid-19 ma, se altre ricerche confermassero questi dati, si potrebbero aprire nuovi scenari.

Per ottenere questi risultati, i ricercatori hanno coinvolto 293 pazienti tra i 18 e 60 anni con diagnosi di Sars-CoV-2 lieve, non ospedalizzati di cui 126 (42%) con noti fattori di rischio come diabete e/o ipertensione; 147 pazienti sono stati trattati con Ab21, 146 trattati con placebo. Ab21 è stato somministrato una volta al giorno per 30 giorni. Alla fine dell'osservazione, il 53,1% dei pazienti nel gruppo probiotico ha raggiunto la remissione completa (completa eliminazione dei sintomi e della carica virale), contro il 28,1% del gruppo placebo. In più, sono stati osservati effetti significativi anche nel ridurre la durata dei sintomi, la carica virale e gli infiltrati polmonari, con al contempo un aumento degli anticorpi IgM (Immunoglobine M) e IgG (Immunoglobine G), specifici per il SarsCoV2. Non sono state rilevate, invece, modifiche significative nel microbiota fecale, suggerendo che la formula probiotica abbia influenzato l’asse intestino-polmone principalmente stimolando il sistema immunitario dell'ospite piuttosto che alterando la composizione del microbiota del colon.

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EFA News - European Food Agency
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