Non riceve alcun finanziamento pubblico
Direttore responsabile:
CLARA MOSCHINI

Facebook Twitter Youtube Instagram LinkedIn

Italiani più attenti alla salute che alla dieta

I dati dell'osservatorio Banco Fresco su etichette alimentari e abitudini d'acquisto

Italiani sempre più attenti alla propria salute, e non solo dal punto di vista sportivo ma anche dell’alimentazione. Il 64% fa sport abitualmente o saltuariamente e il 92% prova a seguire una dieta abbastanza sana ed equilibrata. E questo si vede anche dalle abitudini di acquisto durante la spesa, dato che la maggior parte degli italiani (62%), come primo fattore guarda l’etichetta e i relativi ingredienti dei prodotti. Guardare l’etichetta, prima dell’acquisto, è diventata una vera e propria abitudine per il 90% dei consumatori. Questo quanto emerge da una nuova ricerca di Banco Fresco, la catena food retail specializzata nei freschi e freschissimi presente in Lombardia e Piemonte.

Il primo motivo che spinge gli italiani a guardare le etichette è il controllo della scadenza degli alimenti (75%), seguito dall’interesse per la provenienza geografica (61%) e dalla verifica dell’assenza di sostanze dannose per la salute (47%). Tanta, dunque, anche l’attenzione al made in Italy e all’indicazione geografica dei cibi, che per l’81% costituisce un elemento determinante al momento dell’acquisto. Le etichette che convincono maggiormente sono quelle che contengono le diciture “senza antibiotici” (59%), “senza conservanti” (53%) seguite da “senza zuccheri” e “senza polifosfati” (entrambe al 29%). In assoluto, molti consumatori (52%) individuano negli additivi le sostanze ritenute più dannose, più del sale (12%), dello zucchero (12%) e dei grassi in generale (dall’11%).

In particolare, dall’indagine emerge che mediamente i consumatori sono piuttosto preparati sul sistema di etichettatura, negli ultimi anni divenuto sempre più terreno di dibattito interno ed europeo. Il sistema in vigore è ritenuto abbastanza chiaro dal 78% delle persone, che infatti si rivelano in grado di riconoscere le differenze tra diciture simili, come “ad alto contenuto di fibre” e “fonte di fibre”, e di essere informate su aspetti direttamente collegati all’esame del contenuto delle confezioni. Solo un quarto del campione non era a conoscenza della regola secondo cui gli ingredienti sono elencati dal più al meno presente, e più della metà sa esattamente quali sono gli elementi obbligatori per legge che devono figurare su tutte le etichette alimentari (ingredienti, scadenza, presenza di allergeni, quantità netta, valori nutrizionali, provenienza geografica). 

Infine, il consumatore italiano è anche attento a evitare gli sprechi. La ricerca rivela che, giunte alla data di scadenza dei prodotti, le persone, prima di buttarli via, nel 60% dei casi controllano che le proprietà organolettiche di essi non siano variate e quindi, se possibile, preferiscono comunque consumare l’alimento. D’altronde gli italiani sono già abituati a controllare da soli la bontà dei prodotti: nel 94% dei casi quando si tratta di frutta e verdura la preferenza ricade proprio sullo sfuso.

hef - 24161

EFA News - European Food Agency
Simili