Era il 1992 quando l'imprenditore Alan Yau aprì il primo ristorante Wagamama a Londra, in Streatham Street, a Bloomsbury. Un concept fondato sulla filosofia giapponese chiamata kaizen che significa "buon cambiamento". La catena di ristoranti che riproduce l'atmosfera di un ramen bar giapponese, quest'anno spegne 30 candeline e conta su oltre 200 ristoranti distribuiti nel Regno Unito, in Austria, Bahrein, Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Emirati Arabi Uniti, Gibilterra, Grecia, Irlanda, Italia, Malta, Paesi bassi, Nuova Zelanda, Oman, Qatar, Slovacchia, Spagna, Stati Uniti, Svezia e Turchia.

Nel nostro paese, il marchio è sviluppato in licenza dalla joint venture C&P (Chef Express del gruppo Cremonini e Percassi). In totale sono 7 le sedi italiane, due nel centro di Milano, una nell’aeroporto di Malpensa, una nell’Orio Center di Bergamo, una nel Designer Outlet di Serravalle, una nel parco commerciale Da Vinci di Fiumicino, Roma. L'ultima apertura risale a pochi giorni fa, presso la Food Court del Bicocca Village di Milano (vedi articolo EFA News del 13-4-22). Ed entro l'anno sono previste altre 4 aperture, a partire da quella di Rozzano (MI) presso il centro commerciali Fiordaliso. A seguire Wagamama aprirà nell'outlet di Valmontone (Roma), nella stazione di Milano Porta Garibaldi e a Casalecchio di Reno (BO).

Sul menu dei ristoranti, ampio spazio al tradizionale donburi, riso cotto al vapore e poi saltato in padella con pollo, manzo o gamberetti e verdure miste, al teppanyaki (noodles saltati alla piastra con carne, pesce o verdure), ai ramen, cioè zuppe di noodles con carne o verdure servite nelle tipiche ciotole, fino ai gyozas, i tipici ravioli giapponesi. Per accompagnamento o spuntini, ampia selezione di centrifughe. I punti vendita prevedono anche il servizio di asporto (take-away).