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Fonti rinnovabili: servono le biomasse dai boschi

Ebs: "Settore forestale strategico per l'economia circolare"

"Il settore forestale è un elemento strategico dell'economia circolare se gestito garantendo la multifunzionalità delle foreste e coordinando le filiere dei prodotti legnosi. I residui generati dal bosco, che devono essere necessariamente rimossi per manutenzione e prevenzione di rischi idrogeologici, trovano nell'uso energetico come fonte rinnovabile la forma di impiego più efficiente. Il loro volume non è trascurabile, si tratta di oltre 2 milioni di tonnellate di biomassa residuale da gestione del bosco, agro-forestale e scarti di attività agricole e agroalimentari solo da parte delle aziende associate a Ebs che rappresentano oltre il 50% della produzione elettrica da biomasse solide in Italia e la quasi totalità considerando gli impianti di taglia superiore a 5 MW. È il cosiddetto uso a cascata della biomassa che agevola la manutenzione del territorio e sostiene la transizione energetica. In una perfetta logica di economia circolare, tale sistema permette di ottenere energia da una preziosa fonte rinnovabile con il vantaggio di creare valore anche per le comunità locali e i territori sia in termini economici, dato che gli operatori del settore delle biomasse solide sopportano il costo di tali materiali, sia sociali per le opportunità di lavoro anche in aree interne". 

Sono questi i punti centrali sostenuti da Andrea Bigai che è intervenuto in rappresentanza dell'associazione Ebs (energia da biomasse solide) nel corso di Progetto Fuoco a Verona nella tavola rotonda organizzata da Aiel in collaborazione con il dipartimento territorio e sistemi agro-forestali dell'università di Padova. L'incontro sul tema "Il sistema foresta-legno in Italia" si è sviluppato con un confronto tra i diversi operatori della filiera forestale con l'obiettivo di favorire un approccio integrato per valorizzare i nostri boschi e fare un uso efficiente delle risorse legnose assicurando l'equilibrio fra produzioni industriali ed energetiche.

Gli impianti degli operatori associati a EBS sono distribuiti in tutta Italia e producono annualmente 2.100 GWh di energia elettrica da biomasse solide. Rispetto alle altre rinnovabili, uno dei principali vantaggi è la continuità di produzione che supera le 8 mila ore l'anno. Bigai ha concluso portando l'attenzione su un aspetto cruciale che riguarda il settore: "Le biomasse solide contribuiscono agli obiettivi 'Fit for 55' per la crescita della quota di rinnovabili in sostituzione delle fonti fossili e nel migliorare l'indipendenza energetica del nostro Paese, necessaria come mai prima. Ma il nostro settore oggi è fortemente a rischio per il mancato sostegno governativo e di un quadro normativo che consenta la prosecuzione dell'attività degli impianti, alcuni dei quali potrebbero essere costretti a fermarsi già dal 2023 a causa di questa situazione, togliendo il proprio apporto alla generazione da fonti energetiche rinnovabili e agli obiettivi europei di sostenibilità".

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EFA News - European Food Agency
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