Non riceve alcun finanziamento pubblico
Direttore responsabile:
CLARA MOSCHINI

Facebook Twitter Youtube Instagram LinkedIn

Bioetanolo sostenibile per la riduzione delle emissioni

Se ne è parlato in occasione del workshop AssoDistil a Roma

Quale può essere la soluzione migliore e sostenibile per adottare e centrare gli obiettivi di riduzione delle emissioni e di utilizzo di fonti rinnovabili secondo gli obiettivi fissati dalla direttiva sulle fonti rinnovabili Red II, che prevede che i fornitori di benzina, diesel e metano di conseguire entro il 2030 una quota pari al 16% di fonti rinnovabili sul totale di carburanti immessi a consumo? Non esiste un’unica risposta, ma sicuramente una tessera del puzzle è la necessità di porre le basi di sviluppo di una nuova industry, rispettosa di criteri di sostenibilità e circolarità. Per AssoDistil, associazione nazionale industriale distillatori di alcol e acquaviti, la strada da percorrere è l’utilizzo del bioetanolo sostenibile, risorsa già disponibile in Italia e che non necessita di nuove infrastrutture, un biocarburante 100% rinnovabile in grado di ridurre le emissioni di almeno il 75% rispetto ai carburanti fossili. Proprio questi temi sono stati al centro del workshop “Bioetanolo: la mobilità sostenibile è ora”, organizzato dall'associazione per sensibilizzare i decisori politici e l’opinione pubblica su questa importante risorsa.

Con la Red II ed il piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) del 2020, il nostro Paese ha introdotto un obbligo progressivo di biocarburante miscelato con la benzina pari allo 0,5% nel 2023 e al 3% nel 2025. Dal momento che oggi il bioetanolo è probabilmente l’unico biocarburante miscelabile con la benzina, si stima che l’adozione di questa norma possa tradursi in una quota di questo prodotto pari ad almeno 55ktonn/a nel 2023 ed almeno 320 ktonn/a nel 2025 e che sostituirà pari quantità di fonti fossili. Il bioetanolo può essere ottenuto anche da scarti agro-alimentari (bioetanolo avanzato) ed è perfettamente compatibile con le attuali motorizzazioni del parco auto circolante e quindi non presenta alcuna necessità di costose infrastrutture, come invece accade per altri vettori energetici.

Il bioetanolo è infatti miscelabile con la benzina senza alcuna necessità di interventi sulle vetture circolanti fino ad almeno il 10%, che è di fatto lo standard utilizzato nei maggiori paesi dell’Unione Europea. Inoltre, viene prodotto in Italia da filiere certificate sostenibili che utilizzano residui agricoli, come ad esempio vinacce, fecce, biomasse no-food dedicate e scarti agroindustriali. Questo pone le basi anche per una conversione industriale della petrolchimica verso una chimica verde, che in Italia presenta assolute eccellenze essendo stati i primi al mondo a sviluppare una tecnologia per la produzione di bioetanolo a partire da cellulosa.

“Chiediamo obiettivi vincolanti e crescenti di immissione in consumo di bioetanolo, sia convenzionale che avanzato nella filiera della benzina almeno fino al 2030 per garantire un adeguato abbattimento di emissioni”, spiega Sandro Cobror direttore dell'associazione. “chiediamo un supporto agli investimenti in impianti per la produzione di bioetanolo avanzato accanto a uno snellimento burocratico che ad oggi rischia di penalizzare troppo il settore”.

hef - 24659

EFA News - European Food Agency
Simili