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CLARA MOSCHINI

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Prezzo del cibo in salita a causa della guerra

Registrato un aumento del 23%, secondo studio Bcg; necessario un intervento corale/Allegato

Il nuovo report del Boston Consulting Group evidenzia come il conflitto geopolitico in corso sia destinato a provocare una crisi alimentare di dimensioni globali.

L’invasione russa in Ucraina è destinata a provocare una crisi alimentare che avrà dimensioni globali, con un rincaro di alcuni prodotti sul breve termine, carenze su larga scala e choc dei prezzi sul lungo termine. La causa, non è la scarsa produzione del cibo, ma l’incapacità di distribuirlo e stoccarlo in modo equo ed efficiente. A dirlo è il nuovo report di Bcg (Boston Consulting Group). Lamberto Biscarini, Managing Director e Senior Partner, ha affermato: "il prezzo del cibo al livello globale nel 2022 salirà del 23%, dopo essere lievitato del 31% già nel 2021. Anche l'indice dei prezzi negli Stati Uniti, spesso considerato un indicatore dell'inflazione dei prezzi dei prodotti alimentari, sta aumentando, con un balzo dell'8,5% a marzo, il più alto aumento su base annua dal 1981. A impattare su questa stima c’è l’aumento del prezzo dei carburanti e l’alto indebitamento di molti paesi. Una combinazione di cause alla quale si è aggiunta poi la guerra in Russia e Ucraina che non sono solo due granai da milioni di ettari, ma anche esportatori del 28% della farina e del 69% dell’olio di semi di girasole a livello mondiale, in cui viene inoltre prodotta la potassa: ingrediente fondamentale per i fertilizzanti".

"Occorre agire in fretta, e l’azione deve essere coordinata. I paesi esportatori netti di grano sono chiamati a strutturare una strategia unitaria per liberare scorte e inviarle dove sono più necessarie. Oltre a questo, occorre varare misure finanziarie che permettano di ricostruire il settore agricolo ucraino una volta che la guerra sarà finita", ha aggiunto. “Anche i governi dei paesi in via di sviluppo devono fare la loro parte, innanzitutto garantendo il cibo ai cittadini più a rischio. Poi ripensando il proprio sistema agricolo". 

Il report dedica ampio spazio alle azioni del settore privato e dal multilaterale. Il primo deve continuare a sostenere la controparte ucraina e creare piani di condivisione di produzione, stoccaggio e catena di approvvigionamento. Bisogna mettere in comune tecnologie, modelli di business e know-how, per favorire una produzione che punti alla coltivazione di cereali innovativi e nutrienti, primi fra tutti miglio, sorgo e amaranto. Particolarmente complesso l’impegno del multilaterale. Bcg consiglia all’organizzazione mondiale del commercio (Wto) di esentare il World Food Program e le organizzazioni simili dalle restrizioni sulle esportazioni, favorendo l’adozione di misure che semplifichino l’acquisto di cibo in altri programmi di assistenza alimentare. 

Il report completo è in allegato a questa EFA News

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EFA News - European Food Agency
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