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CLARA MOSCHINI

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Buone pratiche per la fabbricazione degli integratori alimentari

L'evento di Integratori & Salute ha acceso i riflettori sulla prassi di riferimento Uni

Si è da poco concluso "Buone pratiche per la fabbricazione degli integratori alimentari", l’evento organizzato da Integratori & Salute che accende i riflettori sul tema: la certificazione della qualità, essenziale per elevare sempre più gli standard dei prodotti. Una direzione verso cui l’associazione si muove ormai da tempo, come dimostrato dalla pubblicazione di alcuni documenti: il position paper per una filiera di qualità (2018) di FederSalus e la “La linea guida sulla qualità degli integratori alimentari” (2018) di Integratori Italia.

L’evento, a cui hanno partecipato le istituzioni, rappresentate da Andrea Costa, sottosegretario ministero della Salute e da Silvio Brusaferro, presidente dell’istituto superiore di sanità e l'ente Italiano di normazione, ha ruotato attorno alla prassi di riferimento Uni, documento che fornisce le linee guida per la progettazione e la fabbricazione degli integratori alimentari con lo scopo di definire i Prp (Pre-Requisite Program), in funzione della tipologia di prodotti fabbricati. A guidare la creazione di questa prassi di riferimento, il forte desiderio di avere una prima norma tecnica precisa e condivisa e raccogliere organicamente le indicazioni dei numerosi documenti fino ad oggi pubblicati.

La prassi di riferimento Uni è il risultato di un lungo percorso che si è concluso il 24 giugno 2021 con la sua pubblicazione all’interno del catalogo Uni. Il documento, sviluppato da esperti in rappresentanza di diverse realtà, si propone oggi come valido strumento di supporto alle aziende che operano, a vario titolo, nel settore degli integratori alimentari. Il mercato italiano degli integratori rappresenta da solo più di un quarto di tutto il mercato europeo e i nostri produttori sono un riferimento internazionale per qualità e differenziazione dell’offerta produttiva. L’attuale normativa costituisce un limite per l’esportazione in alcuni importanti mercati extraeuropei, nei quali sarebbe invece utile una certificazione da parte di un ente ufficiale, basata sulla Prp ed ufficializzata dalle autorità italiane.

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EFA News - European Food Agency
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