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Grano: per Federalimentare sarà un autunno di crisi per l'italia

Vacondio: "Rischiamo di non avere i cereali per gli alimenti per il mercato interno, sia per l'export"

Sempre più preoccupante la situazione degli approvvigionamenti dei cereali a causa della guerra in Ucraina. Ivano Vacondio, in una lunga intervista pubblicata sul Sole di ieri, si dice molto preoccupato, soprattutto per la logistica. Quindi non si tratta solo della scarsità. "II vero nodo - sostiene Vacondio - il collo di imbuto, è la logistica. La chiusura delle rotte che portano il grano ucraino e russo in giro per il mondo è solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Il vero problema sono le linee di trasporto su rotaia e su gomma. II blocco del Mar Nero ha semplicemente fatto aumentare la domanda di spedizioni via terra, perchè quella minoranza di aziende italiane della trasformazione alimentare che si approvvigionava via mare ore si è dovuta spostare su rotaia o su gomma". 

Per Vacondio le infrastrutture non reggono e il collo di bottiglia è ai nostri confini, come "lo snodo ferroviario di Villa Opicina a Trieste, da cui transitano tutti i cereali provenienti dalla Romania, dall'Ungheria, dalla Slovacchia e dalla Croazia, in pratica i nostri principali fornitori: fino a qualche anno fa da Villa Opicina passavano 40 binari, oggi ne sono rimasti dieci". 

C'è poi il problema della manutenzione dei vagoni e delle linee, con lavori programmati in Slovenia e in Germania che creeranno molti problemi.

Secondo Vacondio il bubbone scoppierà a settembre perchè "l'estate in Italia è il momento del raccolto e le imprese hanno la stampella della produzione nazionale. Ma a settembre il problema si mostrerà in tutta la sua ampiezza. Per il presidente di Federalimentari "In Europa noi siamo il Paese più esposto alle difficoltà di approvvigionamento dei cereali".

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EFA News - European Food Agency
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