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Zootecnia, prorogare deroga all'uso dei terreni a riposo

Lo chiede, per almeno tre anni, Carlo Piccinini, neo presidente di Fedagripesca Confcooperative

“Sosteniamo la richiesta avanzata alla Commissione Ue dall’Italia insieme ad altri Stati membri: prorogare la deroga all’uso dei terreni a riposo, prevista attualmente solo per il 2022". Lo ha dichiarato quest'oggi Carlo Piccinini, neo presidente di Fedagripesca Confcooperative, intervenendo alla tavola rotonda "Il futuro della filiera avicola alla luce del nuovo contesto socio-economico" promossa da Unaitalia nel corso dell’Assemblea nazionale di Roma. 

La Commissione Ue ha finora concesso una deroga all’attuale norma della Pac, la Politica agricola comune, che prevede di destinare almeno il 5% delle superfici agricole seminabili ad aree ecologiche: questo, in modo da dare la possibilità di coltivare tali terreni a cereali e leguminose, senza perdere il titolo di superficie greening, contribuendo così ad aumentare il potenziale produttivo di colture cerealicole. 

"L’obiettivo è quello di aumentare le produzioni cerealicole e proteiche destinate all’alimentazione degli animali -aggiunge Piccinini-. Se resterà limitata all’anno in corso, tale deroga è destinata infatti a non produrre alcun risultato: dei 200 mila ettari che si prevedeva di riammettere alla coltivazione, rischiamo di poterne utilizzare effettivamente ben pochi”.

“Le aziende e le cooperative che operano nel settore avicolo hanno bisogno di sopperire alla mancanza di mais e soia destinati all’alimentazione zootecnica, emersa con forza in seguito al conflitto russo-ucraino: siamo deficitari per il 75% di soia e per l’80% di olio di semi di girasole”, prosegue i presidente. 

“Gli agricoltori -spiega Piccinini- al momento non hanno avuto il tempo di riprogrammare le proprie semine e di utilizzare i terreni a riposo, quindi sarà difficile assistere a un reale incremento produttivo. Affinché questa deroga produca i risultati sperati, è necessario puntare a una proroga di minimo tre anni o anche cinque anni. Nel contempo è necessario adeguare il Piano strategico nazionale, evitando ad esempio il divieto di monosuccessione: solo così potremo aumentare l’approvvigionamento di materie prime italiane e ridurre la dipendenza dalle importazioni dall’estero.

Nel corso del suo intervento, il presidente di Fedagripesca Confcooperative ha evidenziato come il Pnrr rappresenti un’occasione da non perdere. Ma, sottolinea Piccinini, "occorre superare alcuni limiti e accelerarne l’attuazione”. In tema di sostenibilità, poi, il presidente mette sul tavolo alcune critiche. "Desta qualche preoccupazione -dice- la proposta di riforma della direttiva sulle Emissioni industriali formulata dalla Commissione. 

"Amplia in modo esorbitante -spiega Piccinini- il novero dei soggetti che sono chiamati a rispettare i vincoli in tema di certificazione e di emissioni previsti oggi a livello europeo per grandi impianti industriali: si rischia di assistere ad un incremento degli oneri amministrativi e finanziari a carico delle imprese e alla chiusura di piccole -medie aziende zootecniche”.

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EFA News - European Food Agency
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