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Liguria ai primi posti in Italia per bar e discoteche

Allarme dagli esperti del reparto Alcologia dell'Ospedale San Martino di Genova

E' un report del Il Sole 24 Ore a far scattare l'allarme rosso a Genova e in Liguria. Il rapporto sulla qualità di vita dei ragazzi nelle provincie Italiane mette in allarme la regione soprattutto perché si intreccia con un'altra indagine, questa volta autoctona, della ASL3 Liguria: una ricerca sui dati del Centro Alcologico raccolti durante gli incontri nelle scuole della Provincia di Genova, fascia d’età 9-17 anni - anno scolastico 2021-2022. 

Ebbene, fanno notare due operatori della salute come Gianni Testino, che dirige il reparto di Alcologia dell'Ospedale San Martino ed è presidente della Società italiana di Alcologia, e Patrizia Balbinot, caregiver a Patologia delle dipendenze sempre del San Martino, il report del Sole 24 Ore denuncia che Genova è al 103° posto (su 107 città) per la qualità di vita dei giovani: è al 99° posto per aree dedicate allo sport ma soprattutto è in ottava posizione per numero di bar e discoteche.

Non brillano nemmeno le altre provincie Liguri: La Spezia è al 13° posto per bar/discoteche, e al 64° posto aree sportive; Savona è addirittura al primo posto per bar e discoteche e al 57° posto per lo sport e Imperia al terzo posto per bar e discoteche e al 68° posto per lo sport.

Cosa dicono gli esperti? "Da questi dati si deve partire con attività di educazione ai corretti stili di vita che possano essere efficaci e duraturi nel tempo -spiegano TestinoBalbinot-. Attività affidate a chi si nutre di evidenza scientifica e non di opinioni personali che per quanto rispettabili non costituiscono una base oggettiva e affidabile".

Certamente a tutto questo è opportuno affiancare una visione del mondo che non deve certo essere ascetica o tendere alla decrescita felice -aggiungono-, tuttavia più sobria, meno legata alla produttività fine a se stessa, ma tesa a trovare soddisfazione nel costruire una comunità equa, solidale, insomma più giusta e serena per tutti. I giovani devono comprendere che ci si può accontentare di quello che si ha dal punto di vista materiale, ma bisogna sempre essere avidi di idee, pensiero, riflessioni costruttive per se stessi e per gli altri".

"Durante i nostri incontri soprattutto nella fascia di età 9-11 abbiamo ascoltato riflessioni di grande spessore, da far invidia a noi adulti -dicono gli esperti-. Sempre nel nostro peregrinare negli Istituti Scolastici abbiamo scoperto che in alcune zone della città una percentuale elevata di ragazzi è affidata ai servizi sociali. Non è che forse stiamo demandando ai professionisti ciò che dovremmo fare noi genitori/adulti e cioè ascoltarli di più, farli riflettere e pensare di più, guidarli a trovare delle soluzioni nei momenti difficili?". 

Insomma, bevi che ti passa, come sembra avvenire con sempre maggiore frequenza in Liguria, non può essere una soluzione dicono Testino e Balbinot

fc - 25254

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