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CLARA MOSCHINI

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La siccità mette in crisi le assicurazioni sull'agricoltura

Le attuali polizze non possono più far fronte da sole alle perdite di produzioni

Le assicurazioni ammettono la sconfitta. O meglio, ammettono che il momento è talmente complicato che anche le compagnie soffrono. Il tema che ha scatenato il mea culpa e, al contempo, la voglia di riscatto, è quello della crisi idrica che sta avendo risvolti pesantissimi su settori come l'agricoltura, un settore che sta entrando in piena crisi e che, di riflesso, sta mettendo in crisi anche quello assicurativo. 

"Purtroppo, lo strumento assicurativo tradizionale non è più in grado di far fronte da solo alle perdite di produzioni agricole da eventi catastrofali -spiega Michele Vimini, ad di Assiteca Agricoltura-. Soprattutto perché il mercato assicurativo sta riducendo anno dopo anno le capacità assuntive per la copertura di questi rischi. La siccità, infatti, fa parte degli eventi di tipo catastrofale, cioè quegli eventi che dovrebbero presentarsi con bassa frequenza, ma che sono in grado di avere effetti molto gravi al loro verificarsi". 

"Fenomeni di siccità gravi si sono registrati con una certa ciclicità anche in passato, quando ancora non si parlava di cambiamenti del clima -sottolinea Vimini-. Se guardiamo agli ultimi 100 anni troviamo situazioni di siccità molto grave nelle annate 1921, 1945, 1962, 1976, 1995, 2003, 2011, 2015 e ovviamente in questo 2022. Possiamo notare che la frequenza media è fra gli 11 e i 12 anni". 

Il problema, come aggiunge il manager, è che con le attuali forme assicurative "l’aumento di eventi catastrofali, come gelate tardive e siccità, non consente di prevedere una reale tutela della Plv, ossia la Produzione lorda vendibile, delle aziende agricole.
Diventa sempre più indispensabile -sottolinea l'ad di Assiteca agricoltura- attuare strategie di gestione del rischio in grado di integrare più strumenti di difesa attiva e passiva: tecnologie innovative per limitare l’acqua nei processi di irrigazione, polizze assicurative tradizionali, coperture parametriche e fondi di mutualità". 

"Il nuovo fondo AgriCAT, che dovrebbe partire nel 2023 -aggiunge Vimini-, potrebbe rappresentare un tassello importante nella gestione del rischio integrata, consentendo a tutte le aziende agricole un livello di protezione standard, che può essere completato attraverso forme di assicurazione volontaria tradizionale o index based".

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EFA News - European Food Agency
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