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In Italia è boom di birra artigianale

Dopo la debacle del covid il mercato torna forte col 4% di quota e 250 mln di fatturato. Il caso Doppio Malto

La Giornata nazionale della Birra artigianale, celebrata ieri 23 giugno, ha ottenuto il successo sperato, soprattutto dal punto di vista dei numeri complessivi del mercato. Dopo il calo di produzione e fatturato superiore al 70% del periodo pandemico, il mercato globale nel 2021 è tornato a fiorire: adesso si stima che entro il 2027 il tasso annuo di crescita raggiungerà il 14,1%. 

Secondo Unionbirrai, attualmente il valore del comparto della birra artigianale in Italia raggiunge il 4% del mercato nazionale, fatturando oltre 250 milioni di Euro e dando lavoro a 7.000 addetti. Il mercato della birra, insomma, rifiata dopo un biennio complesso come quello del 2020-2021 che ha visto il comparto delle birre artigianali soffrire una perdita della produzione e del fatturato superiore al 70%, secondo l’ultimo report di Assobirra. Novità importanti per il settore sono arrivate a partire dal riconoscimento nella Legge di Bilancio della filiera brassicola, per cui a oggi le filiere di orzo da birra e del luppolo sono certificate quali vere e proprie filiere. 

Tra l'altro, la birra artigianale convince sempre più famiglie e giovani, soprattutto nella segmentazione anagrafica Millennial: secondo i dati Istat, infatti, il 60% si dichiara conoscitore attento delle varie tipologie di birra, da quelle delle bottiglie da collezione, alle profumate e variopinte. I dati importanti, stavolta a livello globale, non finiscono qui: attualmente il segmento della birra artigianale rappresenta un valore di oltre 38 miliardi di dollari nel mercato globale e crescerà del 14,1% l’anno fino al 2027, secondo quanto riportato recentemente da MarketWatch. 

Sul mercato europeo, secondo l’Annual Report 2020 di Assobirra, la birra artigianale italiana risulta tra quelle con migliore reputazione in Europa, terza in classifica, battendo tutti i paesi a grande tradizione birraria, inclusa la Germania, ad eccezione di Polonia e Romania. 

Cresce anche l’ambizione di ampliare sedi e referenze, come dimostra il caso made in Italy Doppio Malto. “Apriremo nuovi ristoranti in diverse città e proseguiamo l’innovazione di prodotto, lanciando proprio la nuova O Sole Mio” spiega il ceo Giovanni Porcu-. È questo, infatti, il principale canale distributivo della nostra birra artigianale, mentre stiamo lavorando per approdare alla grande distribuzione nel 2023”. 

“Prevediamo di chiudere il 2022 con una produzione nel nuovo birrificio di Iglesias di 1,5 milioni di litri e passare a 3,5 milioni di litri entro il 2024 -aggiunge Porcu-. Previsioni supportate dalle innovazioni e dagli investimenti che puntano al miglioramento dell’offerta, come un nuovo parco maturatori, dedicati alla maturazione della birra e un carbonicatore, necessario per garantire un corretto contenuto di anidride carbonica. Investire, soprattutto in momenti di crisi, è il segreto del successo: da qui il nostro piano di sviluppo”. 

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EFA News - European Food Agency
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