Centro Agritech, l'università di Pisa al lavoro sulla zootecnia
Allo studio progetti su allevamenti e filiere agroalimentari smart
La transizione ecologica in agricoltura passa da Agritech, il neonato Centro nazionale di ricerca per le tecnologie dell’agricoltura che vede l’università di Pisa fra i soci fondatori. Le attività sono iniziate pochi giorni fa, esattamente il 23 giugno, (Nasce il centro nazionale Agritech) ma l’Ateneo pisano è già al lavoro su due dei nove nodi di ricerca in cui si articola il Centro: ii progetti riguardano gli allevamenti e le filiere agroalimentari smart e l'obiettivo di rendere le produzioni sostenibili e certificarne la qualità.
“Grazie a un approccio multidisciplinare svilupperemo sensori e altri sistemi di rilevamento a distanza per migliorare il benessere animale e mitigare l’impatto dei cambiamenti climatici sugli allevamenti”, spiega Marcello Mele, docente di Zootecnia speciale all'Università di Pisa e coordinatore delle attività insieme a Gianluca Brunori, docente presso il dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali, .
“Anche per quanto riguarda le filiere agroalimentari -aggiunge Mele- l’applicazione di tecnologie digitali e di metodologie di calcolo avanzate consentiranno di tracciare le caratteristiche qualitative dei prodotti e il loro impatto sull’ambiente, a beneficio di aziende, sistemi produttivi e consumatori”.
L’ateneo pisano è impegnato in Agritech con il Centro di ricerche agro-ambientali Enrico Avanzi e con otto dipartimenti: Scienze agrarie, Alimentari e Agro-ambientali, Ingegneria dell’Informazione, Informatica, Scienze veterinarie, Fisica, Farmacia, Scienze Politiche, Giurisprudenza.
Il centro Agritech è stato finanziato con la cifra record di 350 milioni di Euro, 320 dei quali sono fondi del Pnrr, il progetto ha come capofila l’Università di Napoli Federico II e coinvolge in tutta Italia ventotto atenei, cinque centri di ricerca e diciotto imprese.
EFA News - European Food Agency