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Estate: torna il confronto tra il latte fresco e le bevande veg alternative

Porretta (Aita): "Il termine latte può essere riferito solo al prodotto ottenuto dalla mungitura degli animali"

È iniziata ufficialmente la stagione estiva e col caldo torna l'attenzione sulle bevande fresche e dissetanti, tra le quali il latte resta un riferimento assoluto; tuttavia, non mancano le proposte di bevande vegetali alternative, a volte erroneamente definite come "latte vegetale", termine non solo improprio, ma espressamente proibito nelle attività commerciali e di marketing, per evitare di trarre in inganno i consumatori.

Per comprendere meglio questo delicato tema, abbiamo intervistato Sebastiano Porretta, docente universitario e presidente di Aita, l’associazione italiana di tecnologia alimentare e membro del comitato scientifico di Fiere Zootecniche Internazionali (CremonaFiere 1-3 dicembre 2022).

Come si spiega tanto interesse per queste bevande, ritenute addirittura più salutari del latte?

“Spesso queste bevande – spiega il professore - sono promosse come più salutistiche e sostenibili rispetto al latte vaccino. Talvolta tuttavia la comunicazione utilizzata da questi si avvale di dati poco attendibili. Anche per questo in occasione della prossima edizione di Fiere Zootecniche Internazionali riproporremo il convegno Milk.it dedicato al mondo del latte”.

Quali sono questi latti alternativi?

“Innanzitutto è bene fare chiarezza sulle parole. Il termine latte può essere riferito solo al prodotto ottenuto dalla mungitura degli animali, mentre quella che si acquista è una bevanda derivata (ad esempio dalla mandorla, dal cocco, dalla soia o dal riso). Che non può certo competere dal punto di vista nutrizionale con il latte”.

Per quali motivi?

“Il latte è un prodotto assolutamente naturale. Garantisce 3,5 grammi di proteine (ogni 100 grammi) di elevata qualità biologica, come altri importanti microelementi (zinco, magnesio, fosforo) e vitamina B12. Inoltre, è come è noto, fonte di calcio. Quello di vacca contiene 120 milligrammi di calcio ogni 100 grammi; invece, nelle bevande vegetali (ad esempio alla mandorla) questo macroelemento viene aggiunto artificialmente e quindi se ne può mettere quanto se ne vuole! Sul fronte del colesterolo (del quale il latte è spesso “accusato” di essere un portatore), invece, va precisato che ovviamente il latte è un prodotto di origine animale e dunque contiene grassi animali. Molto importante è però la lavorazione: il latte intero contiene 11 milligrammi di colesterolo, quello parzialmente scremato 7, mentre quello scremato ancora meno”.

Il latte, dunque, si conferma come il prodotto più naturale: tuttavia, a volte viene posto sul banco degli imputati, dicendo che in esso potrebbero essere contenuti residui di ormoni o antibiotici. È un rischio concreto?

“Nel latte vaccino non ci sono assolutamente né ormoni né antibiotici. I primi sono vietati nell'Unione europea, mentre i secondi non possono esserci in quanto il latte proveniente da vacche ammalate a cui vengono somministrati antibiotici non può essere commercializzato. Un sistema come il nostro è fatto di allevatori professionisti continuamente controllati che producono secondo standard rigidissimi di altissima qualità”.

Quindi queste bevande vegetali non sono naturali come il latte?

"Queste bevande vegetali sono di fatto un prodotto di alta tecnologia, costruito a partire da vari elementi. Basta guardare gli ingredienti: acqua, zucchero, sale, mandorle, addensanti, emulsionanti, vitamine aggiunte. Si tratta di prodotti diversi dal latte, ottimi e che si possono consumare tranquillamente senza nessun timore. Il latte però….. è il latte!”.

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EFA News - European Food Agency
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