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Inflazione all'8%, allarme sugli alimentari

Le associazioni dei consumatori chiedono l'intervento urgente del Governo: il carrello della spesa costa l'8,3% in più

A giugno l’inflazione accelera di nuovo e raggiunge l’8%. Lo dicono i dati (provvisori) diffusi dall’Istat che sottolinea come questo livello non si registrava da gennaio 1986, quando fu pari a +8,2%. In particolare, spiega l'Istat in una nota, le tensioni inflazionistiche continuano a propagarsi dai beni energetici agli altri comparti merceologici: per questo i prezzi al consumo registrano aumenti che non si vedevano dal 1996.

L’accelerazione dei prezzi degli alimentari, lavorati e non, spinge ancora più in alto la crescita di quelli che rientrano nel cosiddetto “carrello della spesa”, in aumento dell'8,3%: una spinta mai così alta da gennaio 1986, quando si registrò un +8,6%.

I dati presentati dall’Istat preoccupano non poco le associazioni dei consumatori. Assoutenti chiede al Governo di adottare provvedimenti urgenti a tutela delle famiglie e del loro potere d’acquisto, richiamando l’attenzione proprio sul settore alimentare.

“I prezzi dei prodotti alimentari registrano a giugno un’impennata record, aumentando del 9,1% rispetto all'anno scorso e addirittura dell'1,2% in un solo mese -spiega il presidente Furio Truzzi-. Questo significa che una famiglia, solo per mangiare, deve mettere in conto una maggiore spesa in media pari a +681 Euro annui, una stangata senza precedenti”.

“Siamo in presenza di un vero e proprio allarme destinato purtroppo ad aggravarsi nei prossimi mesi -aggiunge Truzzi-. Il Governo deve adottare misure straordinarie a tutela delle famiglie e dell’economia, bloccando subito il prezzo dei carburanti e ricorrendo a tariffe amministrate per i beni primari, come gli alimentari e l’energia”.

All'appello di Assoutenti si unisce quello di Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori. Dona chiede di “tornare ai prezzi amministrati almeno per quei prodotti, come il gasolio, che incidendo sui costi di distribuzione ha effetti moltiplicativi sulla merce trasportata, e come i beni energetici, che oramai hanno contagiato tutti gli altri comparti merceologici”.

Secondo i calcoli dell’Unc, “l’inflazione a +8% significa, per una coppia con due figli, una stangata complessiva, in termini di aumento del costo della vita, pari a 2.667 Euro su base annua: 1.057 Euro per l'abitazione, l'acqua e l'elettricità, 600 Euro per i trasporti, 700 Euro per prodotti alimentari e bevande, 722 Euro per il carrello della spesa". 

"Per una coppia con un figlio -prosegue Unc- la mazzata totale è pari a 2.476 Euro: 995 Euro per l’abitazione, 562 Euro per i trasporti, 632 Euro per cibo e bevande. In media -dice ancora il presidente Dona- per una famiglia il rialzo annuo è di 2.087 euro tra 960 Euro per l’abitazione, 396 per i trasporti, 513 Euro per mangiare e bere. Il record assoluto, però, spetta alle famiglie numerose con più di 3 figli, con una scoppola pari a 2.988 euro, di 836 Euro solo per il cibo”.

Tutto questo provoca, ovviamente, uno tsunami nei consumi dei beni alimentari, in primis. Secondo l'Osservatorio nazionale Federconsumatori, diminuisce di oltre il 16% il consumo di carne e pesce: questo, visti i forti rincari dovuti, da un lato, ai maggiori costi sostenuti per l’allevamento, dall’altro ai rincari dei carburanti per i pescherecci. Le famiglie, sostiene Federconsumatori, scelgono verdure e ortaggi più convenienti, evitano sempre più spesso di mangiare fuori casa. 

Le previsioni Istat preoccupano anche il Codacons che preconizza, addirittura, un'inflazione al 10%.
“Siamo in presenza di una vera e propria emergenza nazionale, che avrà effetti pesanti sull’economia e sulle condizioni economiche delle famiglie -sottolinea il presidente Carlo Rienzi-. I prezzi al dettaglio sono destinati a salire ancora nelle prossime settimane, come conseguenza dell’escalation dei carburanti, che registrano livelli altissimi alla pompa e delle evidenti speculazioni sui listini: l’inflazione è destinata a raggiungere quota 10%”.

“Di fronte a tali numeri -tuona Renzi- il Governo non ha più alibi: deve intervenire con urgenza per salvare le tasche di famiglie e imprese bloccando da subito i prezzi di energia e carburanti”.

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EFA News - European Food Agency
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