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Vitivinicolo, oltre il bollino c'è di più

Una ricerca Altis mette in luce che, in materia di sostenibilità, le aziende del settore fanno ancora poco

Sul fronte della sostenibilità le aziende italiane del vitivinicolo stanno facendo la loro parte. Ma non è abbastanza. È quanto emerge dalla nuova indagine condotta su un campione di 70 aziende da Altis, Alta scuola impresa e società dell’Università Cattolica insieme a Opera-Osservatorio Europeo per l’agricoltura sostenibile. 

A fronte di un impegno concreto verso qualità, sicurezza, territorio e persone, il comparto appare ancora poco consapevole che occorre un approccio integrato e una comunicazione efficace: poco più del 20% delle azienda, infatti, presenta un piano strategico (21,4%) e redige un report di sostenibilità (25,7%). 

Dall’analisi risulta che il 67% del campione è fautore di una "sostenibilità di sostanza": sono tante le iniziative e i progetti virtuosi ma, sostiene il report, "risultano scarsamente strutturati e poco valorizzati a livello di comunicazione". Inoltre, dicono da Altis, "non è stato possibile classificare il 12% delle aziende per assenza di informazioni di sostenibilità: soltanto l’8% delle imprese, infine, adotta un approccio d’avanguardia, dove la sostenibilità assume un ruolo di guida strategica e l’impegno socio-ambientale permea il contesto e la cultura aziendale". 

Dal punto di vista della comunicazione, sui siti web la maggior parte delle aziende, pari al 43% del campione, racconta in modo esaustivo il proprio impegno sui temi della sostenibilità: il 37% non comunica nulla e il 20% fornisce informazioni limitate, legate prevalentemente alle certificazioni possedute.

Secondo il report, quello che manca alla sostenibilità pratica del vitivinicolo è una visione integrata che non si fermi alle certificazioni ma che le includa in una prospettiva più ampia di pianificazione, rendicontazione e comunicazione. La pubblicazione di un report di sostenibilità è una pratica piuttosto nuova per le aziende vitivinicole: l’81% del campione, infatti, si è avvicinata alla redazione del documento per la prima volta tra il 2019 e 2020. 

Solamente otto delle 18 aziende che pubblicano un report di sostenibilità, però, sottolinea Altis nella ricerca, hanno "realizzato anche un’analisi di materialità, utile a identificare i temi di sostenibilità più rilevanti sia per l’azienda che per gli stakeholder e a definire quindi obiettivi e azioni da portare avanti in futuro". Questo aspetto, dice ancora il report, "insieme allo scarso impiego degli Standard Gri , che viene utilizzato solo dal 38% delle imprese che rendicontano, e all’assenza di una revisione dei report da parte di terzi, sottolineano un approccio alla rendicontazione ancora acerbo". 

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EFA News - European Food Agency
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