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CLARA MOSCHINI

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La Liguria esclusa dai primi ristori per la siccità

Toti (con calma): “Entro pochi giorni firmerò la richiesta di Stato di emergenza per la Liguria"

Forse c'è qualcosa che non va. La Regione Liguria, dopo il niet alla diga, incassa un altro scacco: non viene inserita nelle prime regioni a cui il Governo riconosce lo stato di calamità per la siccità e il conseguente ristoro economico. Non sembra preoccupato il governatore Giovanni Toti, superato da Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Piemonte, Friuli Venezia-Giulia e Veneto che hanno ottenuto il il via libera allo stato di emergenza richiesto.

Per far fronte ai primi interventi sono stati stanziati 36.500.000 Euro a carico del Fondo per le emergenze nazionali, così ripartiti: 

  • 10.900.000 euro all’Emilia-Romagna; 
  • 4.200.000 Euro al Friuli Venezia Giulia; 
  • 9.000.000 Euro alla Lombardia; 
  • 7.600.000 Euro al Piemonte; 
  • 4.800.000 Euro al Veneto.

 La Liguria, invece, è arrivata fuori tempo massimo, evidentemente. ma il governatore Toti non ne fa un cruccio. “Entro pochi giorni firmerò la richiesta di Stato di emergenza per la Liguria: i nostri uffici stanno proseguendo con grande rapidità il lavoro di elaborazione dei dati raccolti per fornire tutti gli elementi istruttori necessari al Dipartimento nazionale di Protezione civile”. 

Forse muoversi prima era meglio, ma evidentemente gli uffici regionali liguri sono troppo occupati a pensare ad altro, per esempio all'invasione del turisti che assicurano soldi e marketing. Finché dura.

Eppure uno degli atout della Regione Liguria è proprio quello sul territorio e la sua salute, sbandierato a più riprese dagli organi apicali della Regione. Presupposto e condizione necessaria e indispensabile per avanzare la richiesta è stato il riconoscimento dello stato di ‘alta severità idrica’ da parte dell’Osservatorio di Bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale. Giunto solo ieri, probabilmente in zona Cesarini ("Alta severità idrica" in Liguria). 

“Lo stato di alta severità idrica, definito ieri dall’Osservatorio di Bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale per la Liguria è il tassello fondamentale per poter procedere con la richiesta al governo -spiegano il presidente Toti e l’assessore alla Protezione civile Giacomo Giampedrone-. Per questo la nostra regione si inserirà subito dopo il gruppo di testa delle Regioni vicine a noi, che sono state colpite di più e prima di noi da questo problema, legato alle alte temperature e alla mancanza di precipitazioni”. 

Nonuna sconfitta, secondo la Regione Liguria, ma una piccola sconfitta questo sì, anche se non hanno il coraggio di ammetterlo. “Lo stato di emergenza prevede, prima di tutto, un’ordinanza nazionale con investimenti per interventi emergenziali -proseguono Toti e Giampedrone-: nella richiesta illustreremo quelli individuati insieme agli enti gestori del servizio idrico integrato e indispensabili per scongiurare o comunque limitare il rischio di razionamento dell’acqua potabile". 

"L’altra priorità -concludono Toti e Giampedrone- sono i risarcimenti alle imprese agricole e zootecniche colpite dalla siccità che, pur non avendo in Liguria le dimensioni di Emilia, Piemonte o Lombardia, verranno tutte inserite nel sistema di risarcimento nazionale”. Contenti loro.

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