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Siccità, anche la Liguria chiede lo stato di emergenza

Dopo che il ministero ha già dato l'ok ad altre 5 regioni, adesso arriva la richiesta da Genova

Regione Liguria si è decisa. Il presidente della Giovanni Toti ha firmato la richiesta per lo Stato di emergenza per la siccità sul territorio. la firma porta anche l’indicazione al Dipartimento nazionale di Protezione civile di una serie di interventi non strutturali e urgenti per 10.159.500 Euro.

La richiesta fa seguito alla dichiarazione che riguarda tutti i bacini di competenza: si parla di "stato di alta severità idrica" firmato dalle autorità di Distretto del bacino del Po e dell’Appennino Settentrionale, nelle quali ricadono rispettivamente i bacini padani e tirrenici liguri.

Nella relazione inviata al governo si evidenzia che le piogge degli ultimi nove mesi si sono attestate molto al di sotto delle medie, con valori fra il 40% e il 60% in meno rispetto alle medie sul periodo. Si segnalano in particolare le anomalie negative di Imperia (-56%), Savona (-57%), Genova (-54%) e la Spezia (-53%) che confermano l’inquadramento del periodo considerato come siccitoso, in particolare negli ultimi 6-7 mesi. 

Tra gli interventi indicati nella richiesta inviata alla presidenza del Consiglio dei ministri e al Dipartimento nazionale di Protezione civile (condivisi con gli enti gestori del servizio idrico integrato) ci sono:

  •  la posa o sostituzione di tubazioni; 
  • lavori per l’interconnessione di reti; 
  • il potenziamento degli impianti; 
  • ripristino di pozzi; 
  • effettuazione di trasporti con autobotti; 
  • installazione di serbatoi provvisori;
  • la realizzazione di mini invasi.

In particolare, nello spezzino sono previsti interventi per un valore stimato di 1,3 milioni di Euro. Nell’area metropolitana genovese sono previsti interventi urgenti per 3.906.000 Euro mentre nel savonese la stima per gli interventi è di 2.243.500 Euro. Nell’imperiese la stima degli interventi urgenti è di 2.710.000 Euro.

“Avanziamo questa richiesta al Governo -sottolinea il governatore Toti- a soli tre giorni dalla dichiarazione di alta severità idrica da parte dell’Autorità di Bacino dell’Appennino Settentrionale: in tempo record abbiamo elaborato tutta la documentazione necessaria, con un’approfondita relazione, anche dal punto di vista meteo, e l’elenco degli interventi urgenti individuati insieme agli enti gestori per far fronte alla situazione". 

“Gli interventi emergenziali individuati nella richiesta di Stato di emergenza servono per affrontare la prima fase finalizzata a scongiurare e limitare il più possibile un razionamento dell’acqua potabile -aggiunge l’assessore regionale alla Protezione civile Giacomo Giampedrone-. Si tratta di interventi con tempi di realizzazione che vanno da tre giorni fino a un massimo di un anno: i soggetti gestori hanno già tutta la progettualità in modo da essere pronti a realizzarli”.

"Ci sono altre due richieste avanzate dalla Liguria insieme alla Conferenza delle Regioni tramite le Commissioni Ambiente e Protezione civile -prosegue Giampedrone-. Una riguarda la possibilità di varare un piano infrastrutturale di sistema, simile a quello approvato dopo la mareggiata del 2018, per avere cifre a disposizione su più anni e programmare gli interventi necessari". 

"La seconda richiesta -dice ancora l'assessore- riguarda i ristori per le aziende colpite dalla siccità: immaginiamo saranno gestiti attraverso il sistema di Protezione civile secondo i criteri che saranno indicati dal Dipartimento nazionale, con i soggetti deputati a lavorare le domande che perverranno dalle attività agricole e zootecniche. Sarà il governo a decidere le percentuali di risarcimento". 

Nella seduta odierna la Giunta ha varato anche una proposta normativa, che dovrà essere varata dal Consiglio regionale entro la fine di luglio: l'obiettivo è il riuso dell’acqua dei depuratori di ultima generazione. 

“Abbiamo inaugurato l’estate scorsa il nuovo depuratore di Rapallo che ha una condizione tecnologica che consente il riutilizzo delle acque che vengono depurate -spiega l'assessore regionale-. Questa norma consente di riutilizzare l’acqua del depuratore di Rapallo evitando che venga dispersa in mare per rispondere ad esigenze diverse da quella idropotabile come ad esempio per l’innaffiamento dei giardini o il lavaggio delle barche per la nautica da diporto”.

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