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CLARA MOSCHINI

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Salov, raffinazione dell'olio più sostenibile

Nuovo sistema alternativo al processo chimico tradizionale, studiato con UniPisa

È una nuova ricerca a dare speranza alla possibilità di rendere il processo del degommaggio (ossia lo step del processo di raffinazione volto a rimuovere i lipidi polari, come fosfolipidi, glicolipidi e proteolipidi, e le gomme o resine) degli oli vegetali più naturale e più sostenibile a livello ambientale. Il report è stato pubblicato sulla nota rivista scientifica alimentare Foods nell'aprile 2022: effettuata da Salov in collaborazione con l’Università di Pisa-Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali e con il Centro interdipartimentale di Ricerca, nutraceutica e alimentazione per la salute, la ricerca mostra come la resa teorica della fase di degommaggio abbia subito un incremento significativo. 

Questo, dicono gli esperti, giustifica pienamente la possibilità di applicare il processo enzimatico nella pratica industriale: nei vari trials effettuati sono stati testati e confrontati differenti tipi di enzimi, appartenenti a diverse classi di fosfolipasi. Questo ha permesso, in base ai parametri operativi utilizzati, di individuare gli enzimi più efficienti e adattabili alla specifica realtà industriale e impiantistica presente in Salov.

Salov è oggi la prima azienda olearia ad applicare in Italia questo innovativo processo agli oli di semi di arachide quale standard produttivo. Il degommaggio è una fase della raffinazione degli oli vegetali consistente nella nella rimozione di tutti quei composti naturalmente contenuti nell’olio greggio di partenza, che causano difetti nelle caratteristiche del prodotto e possono incidere sulla sua corretta conservazione. Si tratta, dicono gli esperti, di un'operazione fondamentale per il raggiungimento della migliore qualità finale del prodotto, che può influire anche sulla resa finale. 

“Siamo orgogliosi dei passi in avanti che Salov sta facendo in termini di ricerca, innovazione e sostenibilità, pilastri che guidano la nostra attività e che la contraddistinguono -spiega Fabio Maccari, amministratore delegato di Gruppo Salov-. Il processo enzimatico del degommaggio rappresenta un esempio nonché una tappa molto importante in questo percorso che stiamo portando avanti da diversi anni”. 

Il problema del degommaggio enzimatico è quello economico: i maggiori costi del processo rispetto a quello in via chimica sono, però, pienamente compensati dall'aumento di resa ottenuto e dai vantaggi operativi accessori che si registrano nelle successive fasi di raffinazione. Il degommaggio enzimatico, inoltre, permette di ottenere vantaggi anche nella gestione dei sottoprodotti che si ottengono a valle di questa fase: parliamo delle “gomme” o fosfolipidi che risultano inferiori in termini di volume e significativamente più fluide rispetto a quelle separate nel degommaggio chimico.

Risultano, dunque, più facili nel loro conferimento e, allo stesso tempo, necessitano di una minore manutenzione delle macchine centrifughe utilizzate per la loro separazione dall’olio: questo si tramuta in minori tempi di fermo necessari per ripulire l'impianto. 

Sempre all’interno della collaborazione con l’Università di Pisa, Salov ha fornito gli oli di arachidi utilizzati in un secondo progetto di ricerca che ha dimostrato come questi possano essere utilizzati per proteggere in modo sostenibile i cereali dal parassita Sitophilus zeamais, noto come tonchio del mais, uno dei principali parassiti delle colture cerealicole in campo e nei prodotti immagazzinati.

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EFA News - European Food Agency
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