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CLARA MOSCHINI

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I consumatori italiani vogliono etichette "trasparenti"

Il 22% considera "molto importanti" indicazioni su origini, modi di produzione, allevamento e coltivazione

L'etichetta chiara e trasparente è la vera bussola che orienta gli italiani nell'acquisto dei cibi. Lo mette in evidenza l'Osservatorio Reale Mutua sull'agricoltura condotto in collaborazione con Slow Food sulla base dell'indagine Cawi condotta dall'istituto di ricerca Nextplora. Secondo il report, prima ancora di fattori come marca, packaging, aspetto del prodotto e persino dei valori nutrizionali, il 22% dei consumatori considera "molto importante nelle decisioni di acquisto" la trasparenza sulle origini, sulle modalità di produzione, allevamento e coltivazione.

Per riempire il carrello, dunque, i consumatori ritengono fondamentali indicazioni che generalmente non sono indicate sulle confezioni e sulle etichette. Solo il 17% degli acquirenti valuta anche valori come la tutela delle condizioni di lavoro delle persone nelle filiere. 

"È positivo rilevare un'importante sensibilità a questo tema anche nelle scelte alimentari", spiega Michele Quaglia, direttore commerciale e brand del Gruppo Reale. Dal canto suo, Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia, considera che "inizia a diffondersi anche la consapevolezza che un regime alimentare è sano non solo quando è adeguato dal punto di vista nutrizionale, ma se promuove la salute umana e rispetta quella del pianeta". 

L'approccio responsabile e consapevole dei nuovi consumatori si traduce in un'alta propensione all'acquisto di prodotti del territorio (29%), considerati garanzia di cibo sano e sostenibile. Vanno bene anche agli alimenti di stagione (36%), per sostenere le economie agricole locali (30%) e perché ritenuti più buoni di quelli fuori periodo (12%). 

Oltre otto italiani su dieci (86%) preferiscono i cibi freschi a quelli precotti, pronti o surgelati e se il supermercato resta il canale preferito (77%) una fetta consistente guarda anche a mercati di zona (28%) e botteghe di quartiere (16%).

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EFA News - European Food Agency
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