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Lo spumante traina l'export del vino italiano

Uiv: il +15% delle bollicine fa aumentare l'esportazione di vini (+12,6% in valore)

Se lo champagne torna a dominare a livello internazionale soprattutto per merito dell'Asia Pacific (Cina, India e Usa a tutto champagne) lo spumante torna a trainare l’export di vino italiano. Lo dice l'analisi dell’Osservatorio di Unione italiana vini (su dati Istat) secondo cui il primo quadrimestre 2022 registra una netta crescita dell'esportazione di vino: crescono i volumi (+1,1% a 653 milioni di litri) e il valore (+12,6% per 2,3 miliardi di Euro). 

Come dicevamo all'inizio, nei primi quattro mesi dell'anno è stato fortissimo il traino degli spumanti: i volumi destinati all’estero sono aumentati del 15% a fronte di un calo dell’1% dell’imbottigliato fermo e frizzante. Il solo quarto mese dell’anno, cioè aprile, ha visto la prima contrazione negli ordini di quest’anno in valore (-1%) e in volume (-11%) tanto per gli spumanti (-4%) che per gli imbottigliati (-13%) e lo sfuso (-9%). 

"Con il mese di aprile gli ordini di vino made in Italy hanno iniziato ad accusare un primo rallentamento -spiega -spiega il segretario generale dell'Uiv, Paolo Castelletti-. Prevediamo, per i prossimi mesi, un’inversione di tendenza ancor più significativa, e questo non aiuta certo un comparto che sta già subendo un’escalation di costi di energia, trasporti e materie prime in grado di influire mediamente per circa il 30% sul prodotto finito”.

Dal punto di vista delle destinazioni, nei primi quattro mesi si allarga la forbice tra spumanti e imbottigliati fermi e frizzanti. I primi, cioè gli spumanti, segnano una crescite a volume in tutti i principali mercati: +6% negli Stati Uniti, +33% in Gran Bretagna, +12% in Germania, tanto per citare i primi tre. Gli imbottigliati, invece, mostrano difficoltà negli Stati Uniti (-3%) e in Germania (-6%) ma godono di ottima salute in Canada (+15%) e Regno Unito (+7%).



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EFA News - European Food Agency
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