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Tagli dell'iva sugli alimentari nel nuovo decreto Aiuti

Allo studio l'azzeramento su pane e pasta e il ribasso sulla carne

Il nuovo decreto Aiuti dovrebbe essere varato entro la prima settimana di agosto. Tra le ipotesi più importanti, quelle che fanno anche più discutere, c'è il bonus di 200 Euro e la possibilità di azzerare l’iva su pane e pasta e ridurla dal 10 al 5% su carne e pesce. L’operazione, in complesso, dovrebbe aggirarsi sui 10 miliardi di Euro, 8,5 dei quali arriveranno con l’assestamento di bilancio. Il decreto dovrà essere convertito entro 60 giorni, ragion per cui non ci sarà tempo per le modifiche. 

Secondo il viceministro all’economia Laura Castelli, quella della riduzione dell'iva sugli alimentari è un'ipotesi che fa parte di "un piano concreto ed eventualmente alternativo o aggiuntivo ai 200 Euro. Si stanno valutando i costi di entrambe le misure e soprattutto quali siano le più impattanti sulla vita degli italiani”, ha sottolineato il vice ministro in un'intervista a Radio24. Il bonus 200 Euro, di cui a luglio beneficeranno circa 30 milioni di italiani, è costato 6,8 miliardi di Euro e, dunque, in una fase due ne costerebbe altrettanti. Il taglio dell’iva, invece, costerebbe intorno ai 4 miliardi di Euro, secondo Il Messaggero: l'ipotesi su cui lavora il Governo è un'azzeramento dell’imposta per pane, pasta, farina, patate, latte e olio d’oliva. Contemporaneamente viene previsto di abbassare dal 10% al 5% l’iva su carne bovina, di vitello e di pollo, salumi, pesce fresco, uova, cioccolato e gelati. 

Cgil e Uil sono più favorevoli al bonus di 200 Euro anche ad agosto, mentre la Cisl non chiude ancora la discussione. Per Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori, tra “il rinnovo del bonus di 200 Euro e un taglio dell’Iva sui beni necessari, a parità di stanziamento, è più utile il bonus, pur andando entrambe le misure nella giusta direzione”. Assoutenti, invece “assolutamente favorevole a qualsiasi misura che introduca un taglio dell’Iva sui beni primari come gli alimentari”, secondo quanto riporta Ilfattoquotidiano.it. Secondo Dona, infatti, “il bonus può essere destinato al ceto meno abbiente, con un reddito annuo inferiore ai 35 mila Euro lordi, mentre il taglio dell’Iva riguarderebbe tutti, anche chi può fare a meno di questo aiuto, disperdendo così risorse preziose e scarse. Il taglio dell’Iva andrebbe solo a vantaggio dei commercianti", dice senza mezzi termini. 

"Un taglio limitato ai beni necessari con Iva al 4% rischia di produrre un effetto nullo sulle tasche dei consumatori -sottolinea il presidente Unc-. È molto probabile che i commercianti non ritocchino in basso i loro listini a fronte di una riduzione dell’iva così bassa e di prezzi che stanno invece esplodendo, non traslando sui loro clienti i possibili benefici del provvedimento del Governo”, conclude. 

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EFA News - European Food Agency
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