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Crisi e mancanza di lavoratori: non è solo colpa del reddito di cittadinanza

Iadicicco (Anpit Azienda Italia): "Tra gli altri fattori, quello demografico: in 30 anni persi 4 mln di giovani"

"Il 38% di chi rifiuta un lavoro stagionale è perché non vuole perdere il Reddito di Cittadinanza; il 22% declina per motivi personali non bene specificati ed il 40% dice no perché preferisce passare i mesi estivi riposandosi, viaggiando, studiando e frequentando corsi di formazione”: lo spiega il presidente nazionale di Anpit Azienda Italia Federico Iadicicco, sulla base di un'indagine condotta dal Centro studi Articolo 46.

Da mesi si dibatte sulla crisi del lavoro stagionale e delle difficoltà nei settori legati alla ristorazione, al comparto turistico e ricettivo nel reperimento di manodopera: per questo Anpit Azienda Italia, in collaborazione con il proprio Centro Studi ‘Articolo 46’, ha voluto analizzare la cosiddetta ‘emergenza stagionale’ in rapporto al ‘Reddito di Cittadinanza’, agli aspetti socio-culturali, al fattore demografico.

“Abbiamo scandagliato la crisi del lavoro stagionale in rapporto al reddito di cittadinanza, agli aspetti socio-culturali e al fattore demografico", prosegue Iadicicco. “Ne emerge che il Rdc è solo un parziale disincentivo all’accettare un’offerta di lavoro. Concorrono quindi altri fattori, tra cui quello demografico. Numeri impietosi: dal 1992 al 2022 l’Italia ha perso oltre 4 milioni di residenti di età compresa tra i 18 e i 30 anni, ovvero la fascia di popolazione che compone la gran maggioranza della platea di potenziali lavoratori stagionali. Le proposte di Anpit Azienda Italia per contrastare l’emergenza del lavoro stagionale prevedono il riconoscimento a scalare del RdC in costanza del rapporto di lavoro, l'istituzione di un ‘Bonus Studi per i giovani universitari’, un ‘Erasmus del Lavoro’ per formare personale specializzato nei Paesi dell’Unione europea” – ha concluso Iadicicco.

L'indagine del Centro Studi “Articolo 46” è stata condotta su un campione degli iscritti ad Anpit Azienda Italia che applicano il ‘Ccnl Turismo e Pubblici Esercizi’ al fine di conoscere la quota percentuale di lavoratori stagionali mancanti rispetto alle esigenze produttive dell’impresa; e sulle tre motivazioni più ricorrenti comunicate all’impresa al momento del rifiuto di una proposta di lavoro.

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EFA News - European Food Agency
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