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CLARA MOSCHINI

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Ferragosto decisivo per la vendemmia italiana

Eventuali piogge entro il 15 agosto potrebbero contribuire a confermare l'annata 2022 in calo del 10%

A questo punto, per la vendemmia, risulta decisivo Ferragosto. Se in alcune zone d'Italia la vendemmia è già in corso (Via alla vendemmia con una settimana di anticipo) eventuali piogge entro il 15 agosto potrebbero contribuire non poco a definire con precisione l'annata 2022. Un momento cruciale, dunque, visto che siamo all'ultima maturazione delle uve che hanno sofferto l'estrema siccità della stagione. Sono queste le prime considerazioni raccolte da Confagricoltura che concordano "su un calo generalizzato dei livelli quantitativi di almeno il 10%, più accentuato laddove ci sono state grandinate. Sulla qualità, mai come quest'anno -aggiunge la confederazione- si conferma determinante l'attenta gestione agronomica del vigneto". Unico dato comune a tutta la Penisola è l'aumento dei costi di produzione anche se, a influire sul mercato, contribuiranno parecchio anche le giacenze. 

Una situazione che, secondo Confagricoltura, porta a "essere ancora più concentrati sui mercati di esportazione, sia europei, sia di Paesi Terzi, come Usa, Canada, ma anche del Sud Est asiatico, dove il nostro Paese è molto competitivo". La svolta nelle colture è avvenuta nel 2003, l'annata che ha segnato il vero cambiamento climatico con conseguenze sulle produzioni. "Da allora -spiega la Confederazione-, l'intero settore primario e il suo indotto investono affinché il comparto vitivinicolo possa affrontare senza gravi conseguenze gli effetti del cambiamento climatico. Quindi, anche di fronte a stagioni difficili come questa, la qualità non sarebbe in discussione". 

Quest'anno la scarsità delle piogge non ha favorito la diffusione delle malattie della vite, anche se in alcune regioni si segnalano comunque fitopatie. In Piemonte, per esempio, è segnalato un aumento dei casi di Flavescenza Dorata e un'invasione di Popillia Japonica, al nord, in Molise si è verificato qualche episodio di oidio sulle varietà sensibili e in Emilia Romagna fitopatie sempre più invasive. 

"In prospettiva, alla luce della situazione economica attuale è ragionevole immaginare nel medio periodo un rallentamento del mercato del vino con minori scambi in volume e valore più contenuto -spiega Federico Castellucci, presidente della Federazione nazionale vino di Confagricoltura-. I consumatori potrebbero cominciare a rallentare l'acquisto di beni non di prima necessità, come il vino, anche nella grande distribuzione organizzata".

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EFA News - European Food Agency
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