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Antitrust/2. Ok a ingresso di Consorzio agrario Nordest in Cai

Il colosso agricolo lombardo-veneto è strategico per l'operazione di consolidamento portata avanti con Bf Spa

Via libera dall'antitrust all'ingresso del Consorzio Agrario Nordest in Cai-Consorzi Agrari d'Italia, il gigante dell'agricoltura italiana (circa un miliardo di fatturato, di cui ben 474 milioni realizzati nel 2021 dal Consorzio Nordest) promosso e controllato congiuntamente da Bf Spa (la holding di Bonifiche Ferraresi) e dai vari consorzi agrari (Emilia, Tirreno, Centro-Sud, Adriatico e, appunto la new entry Nordest: vedi articolo di EFA News del 29/7/2022). L'Agcm, come riportato dal Bollettino del 22/8/22, ha stabilito che "l’operazione in esame non determina, ai sensi dell’articolo 6, comma 1, della legge n. 287/90, la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante sui mercati interessati tale da eliminare o ridurre in modo sostanziale e durevole la concorrenza".

Il pronunciamento dell'Agcm è interessate perchè ricostruisce la storia dei Consorzi Agrari, che inizia alla fine dell'800, in particolare con la costituzione nel 1892 della Federconsorzi, entrata poi nel secolo passato in una crisi finanziaria irreversibile e liquidata nel 1999 con la legge 410/99 che ha riordinato tutto il sistema. Ad esito di un processo di riorganizzazione caratterizzato da numerose chiusure e accorpamenti, il numero dei Consorzi attivi sul mercato si è drasticamente ridotto, passando dai 72 iniziali agli attuali poco più di 20.

L'Agcm ricorda anche che "Consorzi Agrari d’Italia S.p.A. (CAI) è una società costituita (inizialmente come S.r.l.) nel 2019. Sulla base di quanto previsto dal proprio statuto, essa “si prefigge lo scopo di contribuire all’innovazione ed al miglioramento della produzione agricola, nonché alla predisposizione e gestione di servizi utili all’agricoltura, operando nell’interesse generale dell’agricoltura delle zone in cui esercita la propria attività". 

Successivamente, nel 2020, il controllo di CAI è stato acquisito congiuntamente da BF, da un lato, e Società Consortile Consorzi Agrari, Consorzio Agrario Emilia, Consorzio Agrario Adriatico, Consorzio Agrario Tirrenico e Consorzio Agrario Centro Sud (unitariamente considerate) dall’altro lato. Il capitale sociale di CAI, a conclusione dell'integrazione con CNE, sarà così detenuto: SCCA e i Consorzi Agrari attualmente azionisti di CAI saranno titolari di Azioni di Categoria A, per un totale del 40,53% del capitale sociale (CAA 0,06%; CCS 1,9%; CAE 23,95%; CAT 12,11%; SCCA 2,51%); BF sarà titolare di Azioni di Categoria B, rappresentanti una partecipazione pari al 35,89% del capitale sociale; CNE sarà titolare di Azioni di Categoria C, rappresentanti una partecipazione pari al 23,58%

Infine, l'Autorità ricostruisce anche il complesso sistema di governance di CAI, con i patti parasociali che legano fra loro i vari consorzi.

red - 26200

EFA News - European Food Agency
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