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Cia Agricoltori italiani lancia l'appello "made in Italy" alla politica

Dieci proposte ai candidati alle politiche del 25 settembre per salvare il settore primario dal fallimento

"Quello che più preoccupa è la tenuta del settore primario perchè se crolla il primo anello della filiera, crolla anche il made in Italy". Il grido d'allarme arriva dal neo presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini. Proprio lui, designato appena il 20 maggio scorso, interviene lanciando le proposte in dieci punti per i candidati di tutti gli schieramenti alle prossime elezioni Politiche del 25 settembre. Al centro delle preoccupazioni, ci sono i "rincari impossibili" causati dai costi energetici, divenuti insostenibili a fronte della richiesta di mantenere i costi allo stesso livello degli anni passati, ma soprattutto la siccità.

Le priorità, secondo Fini, sono quelle della lotta alla siccità ("non solo interventi emergenziali ma di lungo respiro") e contrasto ai danni da fauna selvatica con l'istituzione di un Commissario straordinario. "A fronte di tante parole non c'è mai stata una programmazione a medio e lungo termine -spiega Fini all'Ansa-. Occorre affrontare le emergenze ma la prima cosa che serve è mettere mano a un piano agricolo di rilancio per salvare famiglie, aziende e made in Italy". 

"Il settore primario è il più esposto e se ne sente parlare troppo poco -prosegue Fini-. Ma quello che fa più arrabbiare è che sembra scontato che per qualsiasi tipo di attività sia normale aumentare i prezzi dei propri prodotti rispetto ai rincari mentre invece per l'agricoltura bisogna cercare di mantenere i prezzi ai livelli degli scorsi anni". Secondo il presidente di Cia, va incentivata in modo robusto la transizione energetica per il settore agricolo.

"Quello che più emerge dalle tante testimonianze che raccolgo dai territori -sottolinea il presidente Cia-Agricoltori- è tanto attaccamento a questo lavoro ma, in questo momento storico, anche tanto sconforto perché si fa fatica a produrre e stare dentro i costi. Molte aziende sono a rischio chiusura. Già gli effetti si vedono a livello europeo, e ora anche in Italia. Diminuisce la produzione di latte in Europa perchè stanno chiudendo le stalle". 

"Un'equa distribuzione del valore lungo la filiera aiuterebbe gli agricoltori a potere continuare a produrre e avere una marginalità -spiega Fini-. La filiera del pomodoro da industria, per esempio, ha riconosciuto l'aumento dei costi agli agricoltori". 

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EFA News - European Food Agency
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