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Il caffè vola sui mercati finanziari

La scorsa settimana i future hanno toccato record storici: adesso si teme la tazzina a 1,5 Euro

È oggi il primo giorno da una settimana a questa parte che il prezzo del caffè ritraccia in Borsa. In questo momento i future sul Caffè C sono a 236 dollari all'oncia in calo dell'1,4% rispetto alla chiusura di venerdì scorso, 26 agosto, quando il contratto per scadenza dicembre della borsa di New York ha chiuso a 238,10 centesimi in rialzo dell'11,6% rispetto al venerdì precedente (19 agosto) ma in calo di 140 punti rispetto alla chiusura del giorno precedente. Giovedì 25, infatti, il contratto aveva chiuso a 239,50 centesimi, livello massimo per la scadenza principale dall’ultima decade di febbraio. L'inizio della scorsa settimana, è stato con i botti: tra lunedì 22 e martedì 23 agosto, i future con scadenza dicembre hanno guadagnato 1.490 punti risalendo a 228,25 centesimi, il livello massimo per il benchmark dai primi di luglio. 

In corso di contrattazione, dicembre ha superato la soglia dei 240 centesimi sia giovedì che venerdì toccando un massimo giornaliero, rispettivamente di 242,95 e 241,90 centesimi. il dollaro in calo e il petrolio in ripresa, unitamente alle perduranti preoccupazioni sull’esito di questa e della prossima stagione di raccolto in Brasile, hanno contribuito a dare fuoco alle polveri. 

L’analisi tecnica evidenzia un mercato ipercomprato, dato che potrebbe far scattare nei prossimi giorni ulteriori prese di beneficio anche se, dicono gli analisti, vista la forte volatilità e le perduranti incertezze risulta difficile formulare delle previsioni.

A Londra, la scadenza novembre chiude la settimana 2.279 dollari, in rialzo del 2,4% rispetto a due venerdì fa: a metà settimana scorsa, il contratto ha chiuso a 2.348 dollari, livello massimo, per la scadenza principale, dai primi giorni dell’anno. In entrambi i mercati, ossia New York e Londra, ci troviamo di fronte a rialzi sorprendenti, specie se si considera che nessun fatto clamoroso è venuto a modificare le prospettive a breve e medio termine. Il timore, sempre più incipiente, è che a pagare questa impennata, speculativa o meno, saranno i consumatori. La voce circola da parecchi giorni e adesso si fa sempre più intensa l'ipotesi che la tazzina del caffè venga a costare 1,3 Euro. 

L'allarme arriva anche dalle associazioni di categoria: non è escluso che possa crescere fino a 1,5 euro entro la fine dell'anno di fronte a nuove tensioni economiche. Numerose le cause: dall'aumento delle bollette di oltre il 120% a quello delle materie prime che supera il 70%. Le associazioni dei consumatoti temono, inoltre, che per l'anno prossimo, complice il maltempo, la produzione di grani di caffè possa scarseggiare, innescando una spirale di nuovi rialzi. 

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EFA News - European Food Agency
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