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CLARA MOSCHINI

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Lattiero-caseario: alta tensione tra rincari e multe da quote latte

Dopo la manifestazione al'Idroscalo, interviene nuovamente Copagri Lombardia

“Il grido di allarme lanciato da due colossi dell’industria lattiero-casearia certifica una volta di più la complessità della contingenza che vivono da mesi le stalle italiane e tutta la zootecnia". Il presidente di Copagri Lombardia e dell’Apl Pianura Padana Roberto Cavaliere non fa segreto che l'ultima presa di posizione di pochi giorni fa di Granarolo e Lactalis contro i rincari che colpiscono il settore (vedi news Caro-energia, Granarolo e Lactalis vogliono interventi del Governo) stanno mettendo a rischio la produttività del comparto. 

Quello lattiero-caseario, "al pari di altri settori produttivi" paga "lo scotto di un'inflazione galoppante, la quale ha fatto crescere a dismisura i costi dei principali fattori produttivi, con particolare riferimento ai mangimi e ai costi dell’energia -sottolinea ancora Cavaliere-. Tale drammatico contesto è aggravato dalla siccità e dalle speculazioni in atto, parzialmente legate alle ripercussioni del conflitto in corso”.

“Siamo pienamente consapevoli della delicatezza del momento -aggiunge il presidente Copagri Lombardia- Crediamo che non sia il tempo delle divisioni all’interno della filiera, ma facciamo sommessamente notare che nelle stalle lombarde la situazione è ancora più pesante: a fronte di aumenti dei costi energetici di quasi il 200% su base annua e incrementi del 40% circa delle spese per l’alimentazione animale, molti allevatori continuano a vedersi recapitare cartelle esattoriali da capogiro, che incredibilmente sono ancora legate alla vicenda delle quote latte”.

“È del tutto paradossale -dice Cavaliere- che in un frangente simile, caratterizzato da incrementi senza precedenti che colpiscono duramente ogni anello della filiera, senza contare ovviamente le ripercussioni sui consumatori, il Governo perseveri nella sua attività di riscossione, in barba alla complessità del momento e al buon senso, ma anche e soprattutto ai recenti pronunciamenti della Corte di Giustizia UE, che appena qualche mese fa aveva dichiarato nulle tutte le annate oggetto di prelievi supplementari”.

“Sono queste le principali ragioni per le quali resta alta la tensione nel comparto, che rimane in stato di agitazione e sul quale pesa lo spettro del default", aggiunge il presidente Copagri Lombardia. Solo pochi giorni fa, esattamente il 10 agosto, gli allevatori hanno inscenato una manifestazione all’Idroscalo di Milano proprio per protestare contro le multe, inviate dall’Agenzia delle entrate, per il superamento delle quote latte stabilite 20 anni fa. "Il rischio concreto -conclude-, oltre alla chiusura di migliaia di aziende, è la scomparsa di buona parte del tessuto produttivo di uno dei comparti di eccellenza dell’agroalimentare nazionale. Il settore può contare su quasi 25 mila stalle, per una produzione che sfiora i 13 milioni di tonnellate l’anno: solo dalla Lombardia dipende circa la metà della produzione lattiero-casearia nazionale”.

Già a inizio agosto, in occasione di una manifestazione poi annullata, Cavaliere aveva ribadito la necessità che il Governo "prenda in mano la questione", emanando "una nuova legge a rettifica di tutte le multe comminate dal 1995 a oggi. Anche perché -disse il presidente Copagri Lombardia, nell'occasione-, il ricalcolo porterebbe a una riduzione del 50% degli importi dovuti”. 

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EFA News - European Food Agency
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