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Test comparativi, volano gli stracci tra Codacons e il Salvagente

Il mensile lamenta censure dopo sanzione dell'Antitrust alla casa editrice

Sulla questione dei test comparativi l'Autorità garante della concorrenza e del mercato è intervenuta mesi fa, su sollecitazione del Codacons, giudicando negativamente quello che è uno dei cavalli di battaglia del mensile, sanzionando l'editore per aver attuato una pratica commerciale scorretta (provvedimento n. 29980).

La reazione del mensile in un articolo pubblicato oggi sul sito, dal titolo “I test turbano il mercato, smettete, le tentazioni di censura vengono a galla”. "L’Autorità della concorrenza e del mercato - si legge nel sommario - considera i test comparativi del Salvagente non inchieste giornalistiche ma pratiche commerciali, al pari della pubblicità. Una sorta di censura preventiva che come ha osservato il segretario di Stampa romana, Lazzaro Pappagallo, è in contrasto con l’articolo 21 della Costituzione".

Pesante la reazione del Codacons. "L’Autorità della Concorrenza e del Mercato ha emesso provvedimento di accoglimento delle segnalazioni effettuate nei confronti della società Editoriale Novanta S.r.l. , che è editrice della rivista “Il Salvagente” dettagliando le motivazioni che hanno condotto a tale giudizio negativo. Sul punto nulla dice l’articolo di Salvagente", si legge in una nota.

"In particolare - prosegue la nota il Codacons insieme ad altre associazioni hanno segnalato all’Antitrust che tale rivista propone alle Aziende una certificazione privata pubblicizzata sul sito internet www.zerotruffe.it nel quale si invitano le aziende ad ottenerla per aumentare i profitti e fare fronte ai concorrenti definiti truffaldini, attraverso un ente terzo definito “imparziale”. Ciò al fine di fare guadagnare agli aderenti visibilità in esposizione e vendita rispetto ai competitor che sono privi di tale bollino. La pubblicità di ZERO TRUFFE contempla il seguente spot “Attenzione! non richiederci il materiale zero truffe se pensi che gli strumenti di marketing non aiutino a vendere di più”.”

Insomma, secondo il Codacons la libertà di stampa non c'entra: "lo scopo apparirebbe evidente: quello di offrire strumenti di marketing alle Aziende che aderiscono allo spot. Inoltre la rivista propone alle aziende che aderiscono una consulenza personalizzata".

L'associazone svela anche che "il provvedimento dell’Antitrust ha trovato, inoltre, una preliminare conferma nella pronuncia del giudice amministrativo in prima e seconda istanza, seppure in sede cautelare, laddove già fornisce indicazioni chiare sulla necessità di un bilanciamento degli interessi di rilievo costituzionale in corso. Infatti il Tribunale amministrativo prima e poi il Consiglio di Stato hanno rigettato le richieste formulate da EDITORIALE NOVANTA srl – editore del Salvagente".

"E’ quindi palese - conclude il Codacons - che la questione non riguarderebbe la libertà di stampa per la quale tutti noi nutriamo il dovuto rispetto, nel permanente rispetto della verità ovviamente, ma quelle condotte poste in essere da Salvagente e Editoriale Novanta s.r.l. secondo il provvedimento dell’Antitrust che, invece di una pratica giornalistica, costituiscono pratica commerciale scorretta ai sensi degli artt. 20, 21, comma 1, lettere b) ed f) e 22 del D.Lgs. 206/2005 (“Codice del Consumo”), che ne ha pertanto vietata la diffusione e continuazione e ha comminato la sanzione pecuniaria di € 25.000,00 con le modalità perseguite nella vicenda ivi narrata e quindi nessuna censura".

red - 26413

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