"L'aumento esponenziale delle utenze del gas e dell'energia elettrica pongono a serio rischio la tenuta delle imprese della panificazione". L'allarme arriva dal presidente di Assipan Confcommercio, Antonio Tassone, secondo cui "il rischio è che tra un paio di mesi il pane artigianale possa sparire dalle tavole degli italiani". Secondo l'associazione sono a rischio 1.350 imprese per 5.300 occupati. "Di questo passo scompariranno le piccole e medie imprese" sottolinea l'associazione che chiede al Governo un adeguato e tempestivo "credito d'imposta che compensi l'incremento del costo energetico, nonché un tetto massimo a questi costi, lasciando spazio ai grandi operatori industriali".

Il contesto economico attuale, continua il sodalizio, "richiede di riconsiderare l'attivazione della moratoria sui finanziamenti in essere per un periodo di almeno 12 mesi, cosi come avvenuto in piena emergenza pandemica. Senza questi interventi immediati, il pane artigianale, bene primario per eccellenza, potrebbe presto mancare sulle tavole degli italiani". Secondo Assipan Confcommercio è indispensabile l'immediato inserimento delle imprese della panificazione fra quelle energivore, alla luce dell'impatto che ha questa voce di costo sul valore della produzione. In linea generale, l'associazione chiede di procedere alla revisione della fissazione dei prezzi del gas sul mercato Ttf, ossia l'indice di borsa del gas sul mercato dei Paesi Bassi, dal quale sarebbe opportuno sganciarsi. Non solo: "è fondamentale anche valutare la possibilità di praticare prezzi del gas legati ai contratti di fornitura, cioè sulla base dei prezzi all'importazione che sono notevolmente più bassi di quelli del mercato Ttf".