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Ipsos e Cirfood disegnano la mensa scolastica del futuro

Una ricerca mette in luce come la pausa pranzo a scuola sia momento fondamentale di educazione

La ristorazione scolastica rappresenta lo strumento fondamentale attraverso cui promuovere buone abitudini, comportamenti alimentari corretti e scelte consapevoli tra i bambini. È questo il primo dato emerso dalla ricerca condotta da Ipsos per l’Osservatorio Cirfood District secondo cui il momento del pasto a scuola ricopre un duplice ruolo per la crescita dei bambini: da un lato, è un elemento imprescindibile per uno sviluppo psico-fisico ottimale, da un lato, e una occasione di educazione al gusto e, dall'altro, è un momento di scoperta di nuovi prodotti e culture.

Dall'osservatorio Ipsos, effettuato su un panel di 150 docenti delle scuole primarie di tutta Italia emerge che per gli insegnanti il pasto a scuola rappresenta un momento di relazione e piacere (60%) e un’importante occasione di convivialità (55%) e educazione (43%) per i più piccoli. 

Il menu della mensa ideale, secondo i docenti, dovrebbe essere ricco di ingredienti di stagione (62%), gustoso (54%), con alimenti locali e biologici, a conferma di una crescente attenzione verso la sostenibilità e rispetto dell’ambiente quali elementi essenziali per la crescita degli adulti di domani, più consapevoli dei propri consumi. 

Secondo il 76% degli insegnanti, la pausa pranzo a scuola dovrebbe durare tra i 45 minuti e l’ora, per consentire di dar vita a un momento di vera relazione e convivialità durante il quale i bambini abbiano il giusto tempo per apprendere corretti e sani stili di vita, per scoprire nuovi sapori e l’origine dei prodotti e sviluppare una propria conoscenza e educazione al gusto e al consumo consapevole.

La relazione con gli alunni durante il pasto è considerata uguale (52%) e, per il 40% degli insegnanti, migliore ovvero più felice e positiva, rispetto alle ore di lezione, anche grazie a un confronto ancor più empatico dato dalla libertà di chiacchierare, di muoversi e di socializzare. Secondo i docenti la pausa pranzo in mensa costituisce un contesto all’interno del quale i bambini possono socializzare fra loro (96%), accrescere la propria autonomia (91%) e trovare momenti di collaborazione con gli altri (80%). 

“Il coinvolgimento degli insegnanti è stato fondamentale per conoscere il loro punto di vista e i bisogni a esso legati riguardo a un servizio che noi tutti riteniamo essenziale per il benessere dei più piccoli, soprattutto dopo questi anni fortemente influenzati dalla pandemia -spiega Chiara Nasi, presidente Cirfood-. Gli insegnanti ricoprono un ruolo cruciale per la crescita dei bambini e sono alleati importanti nel creare un contesto educativo durante la pausa pranzo, un momento in cui gli studenti devono essere messi nelle condizioni di apprendere corretti comportamenti nutrizionali e imparare a condividere con i compagni il piacere di stare a tavola”.

Secondo la ricerca Ipsos, i docenti valutano positivamente le iniziative che prevedono l’introduzione di bag antispreco per dare una seconda vita agli alimenti non consumati a tavola e l’uso di brocche o erogatori di acqua per ridurre l’utilizzo della plastica. Vorrebbero, inoltre, che il momento della pausa pranzo a scuola fosse per i più piccoli un’occasione per incrementare la propria autonomia, indipendenza e responsabilità, grazie ad una maggiore collaborazione tra studenti e operatori per le attività connesse al pasto, ossia apparecchiare (40%), sparecchiare (64%), raccogliere e differenziare i rifiuti (57%).

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EFA News - European Food Agency
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