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Cinghiali, la Liguria prepara la caccia grossa

Circolare ministeriale per "attuare quanto prima le misure previste dal piano di eradicazione"

Arriva in Liguria la circolare ministeriale che invita le Regioni Liguria (e Piemonte) "ad attuare quanto prima le misure previste dal piano integrato di eradicazione dei cinghiali”. Il documento giunge durante la preparazione della campagna volta a eliminare migliaia di cinghiali nelle zone rosse interessate dalla peste suina e oltre 35 mila in tutta la Liguria, secondo quanto riporta il quotidiano Il Secolo XIX. . L’impressione è che .

La circolare viene interpretata come una sorta di "pressing" del ministero sulle due Regioni perché avviino il cosiddetto depopolamento. Almeno questo è quanto sostengono da Coldiretti, stando alle parole di Gianluca Boeri, presidente di Coldiretti Liguria, e Bruno Rivarossa, delegato Confederale. 

“Ci preme sottolineare -dicono i due rappresentanti di Coldiretti- come all’interno di una nota del 12 settembre, il ministero della Salute, nell’ambito di un aggiornamento della situazione epidemiologica e normativa della Psa in Italia, abbia trasmesso alla Commissione europea l’integrazione del Piano di sorveglianza nazionale per quanto riguarda le misure di eradicazione in Liguria e nel limitrofo Piemonte per il 2022". 

"In questo scenario -aggiungono Boeri e Rivarossa riportati da Il Secolo XIX- lo stesso ministero ha caldamente invitato la nostra Regione ad attuare quanto prima le misure previste. Considerata la situazione, una riduzione numerica della specie cinghiale, in accordo con le disposizioni ministeriali, deve essere messa in atto quanto prima”.

Risponde il vicepresidente della Regione Liguria e assessore all'Agricoltursa Alessandro Piana. "Siamo -dice Piana- sulla stessa lunghezza d'onda delle associazioni di categoria con cui abbiamo manifestato più volte al ministero la necessità di cambiare la legge 157 ormai vetusta e non rispondente alle esigenze del territorio". 

"In vista dell’apertura della stagione venatoria, fissata per il 2 ottobre e che proseguirà fino al 1 gennaio -aggiunge Piana- l’amministrazione regionale si è impegnata, tramite l’adozione di alcuni rilevanti provvedimenti, nella creazione delle condizioni necessarie, affinché il prelievo venatorio possa svolgersi in modo pressoché regolare, nonostante le difficoltà evidenti, derivanti dalle misure di precauzione imposte dall’emergenza”.

Una conferma, di fatto, di quanto era già emerso nelle ultime settimane: in fase di risoluzione dei problemi logistici, ossia le celle frigo per i cinghiali infetti, e autorizzativi per cacciare nelle zone rosse, si punta a fare coincidere la campagna di depopolamento della Psa con l’avvio della stagione venatoria. Per quanto concerne la Liguria, si prevede che si potranno abbattere fino a 35.451 cinghiali, il 180% di quanto fatto nell'ultimo anno. 

“Certamente, condizione essenziale affinché l’obiettivo possa essere raggiunto, è la possibilità effettiva di mobilitare i cacciatori nelle attività di depopolamento -conferma l'assessore Piana-. Per quanto riguarda l’area di presenza del virus, tale condizione è rappresentata, da una parte, dalla possibilità, al momento non ancora assicurata, di destinare all’autoconsumo le spoglie degli animali abbattuti, e dall’altra, dalla facoltà di impiegare per il trattamento delle carni le case di caccia esistenti, eventualmente con quegli adeguamenti che sono necessari per soddisfare quanto più possibile i requisiti igienico-sanitari previsti dalla normativa di riferimento”.

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EFA News - European Food Agency
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