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CLARA MOSCHINI

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Le macchine agricole trainano i numeri di Carraro

Nel primo semestre 2022 l'incremento dei ricavi è del 19% a oltre 369 milioni di Euro

Nel primo semestre pieno dopo l’addio alla Borsa Italiana dell'agosto 2021, Carraro, la multinazionale di Campodarsego (Padova) ha messo a segno un incremento dei ricavi superiore al 19% a quota 369,3 milioni di Euro dai 310 milioni nello stesso periodo 2021. L’ebitda al 30 giugno 2022 è stato pari a 26,1 milioni di Euro, pari al 7,1% sul fatturato e in incremento del 7,9% rispetto all’anno precedente. L’incremento è trainato dalle ottime performance nei mercati di riferimento, ossia agricoltura e construction equipment, in tutte le aree del mondo.

"Sono dei dati buoni -spiega Enrico Carraro, presidente del gruppo-. Il dato del fatturato a 369 milioni poteva essere superiore, ma il contesto macroeconomico non ci ha consentito di finalizzare tutto il portafoglio ordini. Lo stesso vale per l’ebitda che risulta in crescita. Stiamo riuscendo a condividere i maggiori costi con i clienti e siamo sempre al lavoro per l’adeguamento dei listini, credo che faremo meglio nella seconda parte dell’anno e l’anno prossimo".

La visione è "prudentemente positiva" afferma Carraro: resta l’incognita sui costi energetici e non è fugato il rischio di un razionamento o di uno stop nella fornitura di gas. Nonostante tutto il gruppo resta solido nel posizionamento nel mercato legato alla tecnologia per lo sviluppo agricolo. "Abbiamo alcuni stabilimenti energivori ma negli altri abbiamo un aumento di costi in qualche modo gestibile", tranquillizza il presidente. L’altro elemento di incertezza è lo shortage, arrivato fino agli stabilimenti in India e Cina dove, però, i risultati sono più che apprezzabili. "La carenza di alcuni componenti e il costo delle materie prime non ci ha permesso di esprimere a pieno il fatturato in India e Cina -spiega ancora-. Nonostante questo probabilmente arriveremo al record di fatturato di 200 milioni di Euro in India e 100 milioni in Cina. Confermando la nostra visione di local for local, cioè produrre per servire questi mercati interni così dinamici".

Un altro segnale da sottolineare riguarda le risorse umane. "Abbiamo assunto 370 persone nel mondo, un centinaio di queste sono state fatte in Friuli -conclude-. Nel mondo, oggi, impieghiamo 3.790 persone: se le cose vanno avanti così siamo un gruppo che guarda ad attrarre ancora nuovi talenti. Anche in Italia, anche se qui a volte è più difficile trovare personale". La mole d'investimenti che il gruppo ha previsto nel 2023 è una buona cartina di tornasole. "Nel 2022 alla fine saranno 46 milioni di Euro di investimenti, un dato molto superiore agli ultimi anni: proiettando sull’anno prossimo credo ci sarà una cifra più o meno simile", sottolinea il presidente. 

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EFA News - European Food Agency
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