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Domani 1° ottobre è la Giornata internazionale del caffè

"Serve educare al buon caffè ogni giorno”, spiegano dall'Università Illy: il video-manifesto del Consorzio di Promozione

Mancano poche ore a una delle date più care agli italiani. Domani, infatti, 1° ottobre si celebra la Giornata internazionale del Caffè dedicata a questo speciale prodotto e a tutto il mondo che lo circonda. In Italia il prodotto non rappresenta soltanto un'abitudine ma un vero e proprio patrimonio culturale: sono 7 su 10 gli italiani che considerano il caffè uno dei piaceri della vita e più di 9 su 10 quelli che si definiscono bevitori abituali secondo un’analisi di Astra Ricerche commissionata dal Consorzio Promozione Caffè.

Da noi sono svariati i modi per prepararlo e i luoghi dove ognuno preferisce gustarlo, ma su una cosa gli Italiani sono tutti d’accordo: oltre il 64% continuerà a berlo anche in futuro e addirittura uno su quattro aumenterà i propri consumi. 

Non è tutto oro quel che luce, però, anche in questo campo. "In Italia ci sono caffè validissimi, eccellenze vere e proprie -spiega Moreno Faina, direttore dell'Università del Caffè Illy di Trieste-. Ma c’è anche chi non segue l’iter migliore e produce qualcosa di scarsa qualità: purtroppo ultimamente questi cattivi esempi non sono più cosa rara. Eppure non dobbiamo fare di tutta l’erba un fascio: al consumatore dobbiamo dire che la qualità c’è e va ricercata".

Nona caso, l’edizione 2022 della Giornata Internazionale del Caffè viene rappresentata da una tazzina rovesciata: "Vuole essere un messaggio concreto: la filiera del caffè non è così scontata, la tazzina rovesciata serve per suggerire a tutti di cambiare punto di vista -aggiunge Faina-. La filiera del caffè dura 15-16 mesi da quando la pianta fiorisce a quando il consumatore ha in tazza quel prodotto, a migliaia di chilometri di distanza. È lunghissima, in quei mesi il prodotto può migliorare o, come spesso capita, peggiorare". 

"Poi -prosegue Faina- in trenta secondi il barista deve organizzare temperatura, macinatura e tante cose che possono esaltare o rovinare il chicco. Capite quanto può pesare questo compito? Anche a casa le cose non cambiano: in pochi minuti si può esaltare o rovinare quello che è successo in tutta la filiera del caffè. La tazzina rovesciata deve servire al consumatore per avere la curiosità di scoprire cosa c’è dietro a un caffè". 

In Italia ci sono circa 800 torrefattori, per un fatturato globale di circa 4 miliardi di Euro: numeri che dimostrano quanto il caffè, soprattutto l’espresso, sia per noi un patrimonio culturale unico. Il 60% del prodotto torrefatto in Italia viene esportato: di questa percentuale, il 60% è destinato alla comunità europea e il 40% ai paesi extra-europei. 

Le esportazioni di caffè, secondo gli ultimi dati Istat, sono in aumento del 13% (5,6 milioni di sacchi), insieme ai consumi apparenti, cresciuti del 4,2%. Inoltre, i dati elaborati dal Comitato italiano del caffè per il periodo gennaio-dicembre 2021 evidenziano un +9,2% del caffè trasformato in Italia (10,1 milioni di sacchi) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Tutti questi temi sono raccontati da Consorzio Promozione Caffè in un nuovo video-manifesto, online sui canali del Consorzio a partire da domani, sabato 1° ottobre. Nel video, il viaggio del caffè dal chicco nelle piantagioni alla tazzina sulla nostra tavola, si intreccia con la giornata della vita di tutti noi, con un sottofondo come il finale del Guglielmo Tell di Gioacchino Rossini, grande amante del caffè.

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EFA News - European Food Agency
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