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CLARA MOSCHINI

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Pesca di Leonforte Igp, il consorzio si presenta agli operatori

Seminario di studio e visita guidata tra pescheti e luoghi di produzione in Sicilia

Promuovere e valorizzare la produzione di un frutto decisamente unico, per farlo diventare motore di sviluppo per il territorio: è l’obiettivo dell’evento di settembre, organizzato dal Consorzio di Tutela della Pesca di Leonforte IGP, una duegiorni conclusa oggi per una delegazione di operatori di settore. Una sessione di approfondimento sulla storia, le caratteristiche della pesca e sulle iniziative del Consorzio in programma per far conoscere il prodotto, la territorialità e la particolarità della coltivazione. 

“Il Consorzio, costituito da 17 soci tra produttori e confezionatori, – spiega Domenico Di Stefano, Presidente Consorzio di tutela della Pesca di Leonforte IGP – rappresenta più dell’89% della produzione di questa eccellenza siciliana che aspira a diventare per il suo territorio di riferimento un motore di sviluppo, auspicando di coinvolgere, progressivamente, le nuove generazioni affinché si possa consolidare questa tradizione per portarla avanti con orgoglio anche in futuro. Il Consorzio, da parte sua, fin dal suo riconoscimento avvenuto appena cinque mesi fa, lavora alla creazione di una rete intersistemica efficiente anche con le Istituzioni per dare il miglior risultato possibile in termini di valorizzazione, salvaguardia e tutela alla Pesca di Leonforte IGP. L’evento di settembre con gli operatori di settore, sul cui esempio ci auguriamo di poter costruire nuove occasioni di confronto in futuro, è stato un nuovo passo in questa direzione”.

La produzione media annua è di oltre 600 tonnellate mentre la distribuzione avviene per il 90% in Italia soprattutto grazie a grandi catene della gdo, ed il restante 10% viene esportato soprattutto in Germania e a Dubai. La coltivazione di questo frutto avviene su aree pianeggianti e colline nel cuore della Sicilia tra i 200 e i 1000 metri e che comprende Leonforte ma anche Assoro, Agira, Calascibetta, Enna. L’estensione della superficie su cui si oggi si coltiva la Pesca di Leonforte IGP è 140 ettari. 

La due giorni ennese dedicata al pregiato frutto, la cui particolarità è legata alla sua tecnica di coltivazione che la vede avvolta in un sacchetto di carta pergamena, ha previsto anche una visita “sul campo” per constatarne da vicino le qualità: “l’utilizzo del sacchetto conferisce un sapore unico in quanto consente una colorazione e una maturazione omogenea e la raccolta quando il grado di dolcezza è più elevato – aggiunge Di Stefano – e all’inizio fu adottato come sistema per proteggerla da un inconveniente fitosanitario. Poi si è dimostrata una tecnica fortemente sostenibile sia per l’ambiente, in quanto si elimina l’utilizzo di pesticidi, sia per garantire elevati standard qualitativi perché permette di avere una maggiore protezione da agenti atmosferici e dunque poter contare su una resa maggiore”. 

Nel seminario i principali temi affrontati hanno riguardato la tradizione della Pesca di Leonforte, con la sua storia ed il suo folklore con gli interventi di Petronilla Virzì, Vice Presidente Consorzio, e Antonio Di Leonforte, Consigliere; il tema sul riconoscimento europeo di Indicazione Geografica Protetta e la nascita del Consorzio di tutela è stato illustrato dalla direttrice Rita Serafini, mentre sul futuro secondo “la politica strategica del Consorzio di tutela" è intervenuto il presidente Domenico Di Stefano.

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