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CLARA MOSCHINI

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In Liguria scoppia la guerra dei cinghiali

I cacciatori del ponente ligure imbracciano le doppiette contro il divieto di autoconsumo degli ungulati

Il primo giorno di caccia al cinghiale in Liguria ha riservato qualche sorpresa o quasi. Come abbiamo anticipato ieri (Liguria, via alla caccia grossa al cinghiale) non tutte le squadre di cacciatori, infatti, hanno imbracciato i fucili per via delle disposizioni conseguenti alla peste suina. Di fatto ai cacciatori non va giù il fatto che Stato e Regione Liguria abbiano stabilito che non possono avere la disponibilità degli animali abbattuti, con tanto di divieto di autoconsumo delle carni e obbligo di incenerire gli esemplari uccisi anche quando sono sani. 

Sulla questione è intervenuto il Comitato Cellese, a Celle Ligure, in provincia di Savona che, ad agosto, ha organizzato un incontro con le autorità per sottolineare il problema della presenza degli ungulati fuori dai boschi. Tanto da fare installare, a Celle, gabbie per la loro cattura.

I cacciatori rimangono fermi sulle loro posizioni e ribadiscono “sì all’autoconsumo, o non spariamo”. Tra i motivi del loro rifiuto di cacciare ci sarebbe, in sintesi, anche quello relativo alla consegna dei cinghiali, una volta abbattuti, all’Asl per le verifiche del caso, vista l’epidemia, per capire se gli animali sono affetti dalla peste suina o no, e quindi tracciare una mappa precisa delle zone di eventuale rischio. 

Il Comitato Cellese, proprio lo scorso agosto, ha organizzato un incontro con le autorità per sottolineare il problema della presenza degli ungulati fuori dai boschi. Tanto da fare installare, a Celle, gabbie per la loro cattura. ma oggi, a inizio stagione, ribadisce il proprio dissenso dalle regole imposte. 

“Molti cittadini e agricoltori unitamente al Comitato Cellese, che da anni si occupa del grave problema della gestione dei cinghiali, ritengono grave la decisione delle squadre dei cacciatori del levante savonese dell’Atc SV1 di non iniziare la stagione venatoria e di non accettare e rispettare le disposizioni del commissario per la gestione della peste suina e della Regione Liguria”, scrive il Comitato pubblicato da IVG.it. 

“È un atto grave a fronte del disagio dei danni e del pericolo che il numero di cinghiali ormai fuori controllo genera, -sottolinea il Comitato-. Le squadre di cacciatori savonesi stanno perdendo un occasione per dimostrare disponibilità verso la comunità e il mondo rurale oltre rispetto verso le istituzioni”.

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