È un momento di difficoltà per il comparto della Chianina e per il mercato delle carni in generale: è infatti a rischio il futuro di molti allevamenti. L’allarme è stato lanciato in occasione del convegno "Quale futuro per la Chianina nella zona di origine? Oltre la crisi, quali opportunità?": a mettere tutti sul chi vive è Andrea Petrini, direttore del Consorzio di tutela Vitellone bianco dell’Appennino Centrale Igp.

Secondo il Consorzio, le cui posizioni sono state riportate dal sito specializzato Alimentando.info, sono numerose le criticità emerse nel corso del convegno: aumento dei costi delle materie prime e dei servizi, cambiamenti climatici che limitano i pascoli in alcuni periodi dell’anno, mancata vendita dei capi di bestiame con conseguenze economiche e nella gestione delle stalle. 

“L’aumento dei costi di produzione grava sul prezzo finale del prodotto e dobbiamo chiedere di più a un mercato che non riesce ad assorbire il prodotto a un prezzo più alto -spiega Stefano Mengoli, presidente del Consorzio-. In questo contesto diventa fondamentale puntare sul rilancio e sulla valorizzare sempre di più il legame che unisce razza, territorio e certificazione Igp, tutelando la qualità dell’intera filiera, dall’allevatore al consumatore”.