Non riceve alcun finanziamento pubblico
Direttore responsabile:
CLARA MOSCHINI

Facebook Twitter Youtube Instagram LinkedIn

Rincari, il vino paga un prezzo salato

Secondo Uiv-Vinitaly, il surplus dei costi ha generato un buco da 1,5 miliardi di Euro

Un buco da quasi 1,5 miliardi di Euro. Ammonta a questa cifra la falla causata da gas ed energia al comparto del vino italiano, uno di quelli considerati più in salute del made in Italy costretto, adesso, a lanciare l'allarme. Il principale timore principale è che adesso, all'escalation dei costi, si aggiunga la crisi dei consumi, in Italia e nel mondo. 

I dati di questa crisi sono riportati dall'indagine dell'Osservatorio Uiv-Vinitaly compiuta nell'ultima settimana sulle imprese italiane: l'incremento dei listini nei primi nove mesi di quest'anno è del 6,6%, dato positivo ma insufficiente a coprire una variazione al rialzo dei prezzi che le imprese hanno richiesto nell'ordine dell'11%. Il gap equivalente è pari a 600 milioni di Euro di costi non coperti da ricavi che il vino italiano è costretto a sostenere per rimanere sul mercato. 

A picchiare duro sul settore è il surplus dei soli costi energetici, pari a una maggiorazione di 425 milioni di Euro e i conseguenti rincari delle materie prime secche, pari a oltre 1 miliardo di Euro in più per vetro, carta, cartone, tappi, alluminio: i due rincari, messi insieme, valgono da soli un aumento dell'83% rispetto ai budget di inizio 2022.

A questi aumenti si aggiungono altre voci in incremento come vino sfuso, costi commerciali, forza lavoro: il tutto porta a un aumento dei costi totali di quest'anno del 28%. 

fc - 27005

EFA News - European Food Agency
Simili