Le fragole bianche inizieranno a essere coltivate in Italia, precisamente in Basilicata. È questo uno dei risultati di Fruit Attraction, la fiera internazionale di frutta e verdura svoltasi a Madrid. Le fragole bianche hanno un sapore simile a quello dell'ananas (da cui il nome del frutto, pineberry) e hanno origini antichissime, nate da un incrocio spontaneo avvenuto 200 anni fa. In Italia verranno sperimentate dalla cooperativa Gentile Group di Policoro, in provincia di Matera. 

"Abbiamo siglato un accordo con l'azienda statunitense Emco Cal che ci ha permesso di diventare licenziatari esclusivi in Italia per la produzione e la commercializzazione della Florida Pearl, il marchio della varietà precoce di fragole bianche -spiega Loris Gentile, presidente di Gentile Group-. I trapianti di piante fresche a radice nuda inizieranno tra pochi giorni, quindi i primi frutti saranno disponibili intorno a Natale e fino a maggio. Le quotazioni sono superiori a quelle delle fragole rosse".

"La prossima stagione -aggiunge Gentile- riforniremo solo alcune grandi catene di distribuzione e alcuni mercati generali del nord e del centro Italia. Una piccola parte della produzione, circa il 15%, sarà esportata in Europa, tra Germania, Francia e Austria, per avere un riscontro da parte degli operatori e dei consumatori e, magari, estendere il progetto già per la campagna 2023/24".

La mancanza di pigmentazione fa sì che i frutti abbiano polpa e buccia bianca, ma acheni rossi. "Il comportamento produttivo delle fragole bianche è simile a quello delle fragole rosse tradizionali, anche se i gradi sono più piccoli -sottolinea il presidente-. Inoltre, i frutti sono più delicati, quindi più sensibili allo sfregamento e alle ammaccature, soprattutto nei periodi più caldi (aprile-maggio)".

"Le fragole bianche sono apprezzate soprattutto nel settore hotel e ristoranti ma anche il consumo fresco sembra in crescita -dice Francesca Quinto, co-fondatrice di Gentile Group-. La nostra mission non è quella di sostituire le fragole rosse, ma piuttosto di ampliare la gamma di frutti di bosco disponibili. Vogliamo iniziare a produrre questi frutti anche in altre regioni del Nord Italia, perché sono meglio posizionate da un punto di vista strategico e più vicine ai mercati".