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Verso il World Pasta Day

Rimane alimento anticrisi per eccellenza

La chiamano in tanti modi, noodle, nudel, pâte, massa, fideos, macarrão. Eppure parlano tutti della stessa cosa: la pasta, sempre più made in Italy anche nelle ricette. Per festeggiarla degnamente, il 25 ottobre è stata indetta la Giornata mondiale della Pasta. Giunto alla 24a edizione, il World Pasta Day è promosso da Unione italiana food e International pasta organisation: partner del 2022 sono Italian Trade Agency, Federazione Italiana Cuochi e Pastaria. 

Per la Giornata Mondiale della Pasta non poteva mancare il coinvolgimento dei social: il 25 ottobre, i canali ufficiali di WeLovePasta.it animeranno una maratona social con hashtag #globalpasta. Con Tweet up, eventi Facebook, foto e Instagram stories influencer e pasta lover potranno condividere anche online l’amore universale per il piatto protagonista della nostra tavola e della dieta Mediterranea. 

Che il mondo abbia sempre più voglia di pasta lo dimostrano i dati: i consumi totali sono raddoppiati in dieci anni, passando da 9 a quasi 17 milioni di tonnellate. Noi italiani siamo i più grandi consumatori, con circa 23 chili annui pro-capite davanti a Tunisia (17 chili pro capite), Venezuela (15), Grecia (12,2). 

Nel 2021 il 61% della produzione nazionale di penne, fusilli e company è stata destinata all’estero: parliamo di 2,2 milioni di tonnellate. Discorso diverso è quello che riguarda le ricette: in genere si dice che all'estero non la sanno cucinare ma una ricerca di Unione Italiana Food, sfata anche questo tabù. 

La ricerca rivela come la pasta italiana viene proposta nel mondo, intervistando 60 cuochi e ristoratori italiani attivi in Germania, Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti, Giappone ed Emirati Arabi Uniti, paesi che rappresentano la spina dorsale e il futuro dell’export di pasta italiana. E viene fuori che ormai quasi tutti cucinano la pasta all'italiana ossia al dente (Sempre più made in Italy la pasta nel mondo). 

Prima della pandemia, l’Economist, incoronava la cucina italiana, di cui la pasta è principe, come “la più influente al mondo”, davanti alla giapponese e a quella francese: nel 2022 ben 10 ricette di pasta sono entrate nella Top 30 della Cnn per quanto riguarda i “piatti italiani che tutti dovrebbero provare almeno una volta nelle vita”. 

Addirittura, secondo la ricerca Uif, la pasta è molto importante nel determinare il successo del locale per il 67% dei ristoratori (addirittura l’80% in Francia e Germania): il 50% dei consumi di pasta nei ristoranti è coperto da pasta secca lunga, come spaghetti, linguine, bucatini e soprattutto liscia. 

“Oggi oltre il 60% dei pacchi di pasta prodotti in Italia viene esportata, contro il 48% nel 2000 e il 5% nel 1955 -spiega Riccardo Felicetti, presidente dei Pastai Italiani di Unione italiana food-. Se la pasta italiana gode all’estero di tanto successo è merito del saper fare dei pastai italiani e di chi, nei ristoranti italiani nel mondo, la valorizza: un cuoco su 3 rivela che ogni volta che prepara un piatto di pasta pensa agli insegnamenti della mamma o della nonna”. 

La pasta è considerata un alimento anticrisi: in Italia, con mezzo chilo di pasta e pochi altri ingredienti (pomodoro, un filo d’olio extravergine di oliva, una spolverata di formaggio), si riesce a preparare un pasto gustoso, nutriente e bilanciato per una famiglia di 4 persone, spendendo poco più di 2 Euro. 

Negli Stati Uniti, considerando il costo medio di un pacco di pasta da una libbra (1,36 dollari per poco meno di 500 grammi), una famiglia americana di 4 persone può mangiare un piatto di pasta spendendo la metà o meno di quanto farebbe per acquistare un hot-dog a testa. 

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EFA News - European Food Agency
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