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CLARA MOSCHINI

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E' allarme inflazione per frutta e verdura (e per gli agricoltori)

Schizza del +300% il prezzo dei prodotti dal campo allo scaffale della gdo: a rimetterci sono i produttori, dice Cia

L'inflazione al galoppo sta creando forti squilibri lungo la filiera dei prodotti agricoli freschi. L'allarme è lanciato da Cia-Agricoltori Italiani secondo cui il prezzo medio di frutta e verdura, nel percorso dal campo allo scaffale della grande distribuzione organizzata, schizza in alto del 300%. Drammatiche le ripercussioni sui consumi di ortofrutta nelle famiglie che crolla del 10% nell'ultimo anno. Allarme deflazione, invece, per gli agricoltori che si vedono riconosciuti prezzi troppo bassi rispetto ai forti aumenti dei costi di produzione. Solo per remunerare i costi di trasporto e distribuzione, sostiene, viene destinato il 41% del prezzo pagato dal consumatore finale. Per riequilibrare la catena del valore e potenziare il mercato interno, la Confederazione italiana agricoltori ritiene sia necessaria una maggiore aggregazione fra produttori e un patto di sistema più equo, moderno ed efficiente con tutti i soggetti del sistema ortofrutticolo. Un'innovazione utile anche a rispondere alle sfide economiche e ambientali legate al Green Deal europeo, che richiedono sempre maggiori standard di sostenibilità. 

Secondo l'analisi del sodalizio, in cima alla classifica del divario tra prezzo all'origine e prezzo sullo scaffale c'è l'uva da tavola: viene pagata 0,42 Euro al chilo mentre sui banchi di vendita il prezzo va a quasi 3 Euro al chilo con un rincaro del 574%. Le mele Golden mostrano un ricarico del 442%) passando dagli 0,43 Euro/chilo del campo a 2,33 Euro/kg al consumo: terzo scalino del podio per la melanzana tonda, in rialzo del 299% tra il prezzo all'origine da 0,86 Euro al chilo a 3,43 eEuro/kg nella gdo.

Dietro ancora ci sono le pere Williams (+293%) che passano da 0,71 Euro/chilo a 2,79 Euro/kg; i finocchi (+280%) da 0,88 Euro/kg a 3,34 Euro/kg; la lattuga romana (+263%) da 0,82 Euro/kg a 3 Euro/kg; i cavolfiori (+155%) da 1,11 Euro/kg a 2,83 Euro/kg e la zucchina scura (+125%): sullo scaffale è prezzata a 3,55 Euro/kg ma parte da 1,58 Euro dell'azienda agricola.  

La confederazione mette in risalto che nella catena del valore alimentare a perdere sono ancora una voltagli agricoltori: se il valore aggiunto agricolo è il saldo tra la produzione e i consumi intermedi, sarà sempre più difficile per i produttori continuare a coltivare la propria terra. L'ortofrutta italiana sconta anche un forte gap infrastrutturale, criticità nella logistica e nelle fasi di stoccaggio e distribuzione.



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EFA News - European Food Agency
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