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CLARA MOSCHINI

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Pomodoro, Mutti batte il caro energia e la siccità

Per l'ad "non è stato intaccato l'asse portante e inderogabile: la qualità dei prodotti"

Nonostante i costi energetici siano ammontati a 42 milioni di euro, 12 volte in più rispetto ai 3,5 milioni di euro del 2020, e le carenze idriche abbiano messo a dura prova l’attività della filiera, Mutti non ha mai interrotto l’attività e chiude la campagna di lavorazione del pomodoro 2022 celebrando l’ottima qualità delle 603.000 tonnellate di pomodoro trasformato che garantiranno il corretto approvvigionamento dei 100 Paesi in cui l’azienda, leader in Europa, oggi è presente con i suoi prodotti.

Una nota spiega che itre stabilimenti Mutti di Montechiarugolo (PR), Collecchio (PR) e Oliveto Citra (SA) hanno lavorato ininterrottamente 24/7 per lavorare la materia prima proveniente dalle oltre 800 famiglie italiane di agricoltori.

“I gravi fattori esogeni che hanno caratterizzato la campagna del pomodoro 2022 non hanno intaccato quello che è un asse portante e inderogabile della nostra azienda: la qualità dei suoi prodotti", ha dichiarato l'ad Francesco Mutti. "Riuscire a raggiungere un risultato non solo soddisfacente ma addirittura eccellente dal punto di vista qualitativo assume un valore ancora più profondo in un anno come questo: in oltre 120 anni di attività mai prima d’ora ci siamo ritrovati ad avere costi del gas con picchi che hanno raggiunto i 340 euro megawattora, costi di tutte le materie prime aumentati di almeno il 20% e pochissime volte con carenze idriche così importanti. Nonostante tutto questo l’intero sistema Mutti, fatto di tecnici e agricoltori che mai come quest’anno hanno trovato nella collaborazione la vera leva del successo, ha saputo far fronte a delle sfide senza precedenti. Ci ricorderemo questa campagna sicuramente per il suo gusto agrodolce ma anche per la maestria di chi nella nostra filiera ha dovuto e saputo affrontarla”.

A proposito del caldo e della siccità, Massimo Perboni, Direttore del Servizio Agricolo di Mutti, ha spiegato che “il pomodoro necessita di acqua costante e certamente di sole, ma le temperature eccessivamente alte sono deleterie per la maturazione dei frutti. Per la situazione che ci si è presentata a luglio c’erano grandi interrogativi su quello che sarebbe stato il risultato della seconda parte della campagna. Tuttavia, grazie ad alcune piogge nel mese di agosto ma, soprattutto, grazie alla nostra filiera che ha dimostrato tutta la propria maturità tecnica, anche la seconda parte del raccolto è stata ampiamente soddisfacente. Sono stati infatti i sistemi di irrigazione più moderni adottati da tutta la nostra filiera, come l’irrigazione a goccia, a garantire il corretto e regolare approvvigionamento idrico del pomodoro senza sprechi e, dunque, salvo in casi isolati, favorendo una pronta reazione a quella che possiamo definire una vera e propria emergenza idrica”.

L'azienda ricorda anche che a dare un contributo fondamentale a questa impresa sono stati anche gli oltre 1.100 collaboratori stagionali qualificati che, insieme ai colleghi presenti nei tre stabilimenti Mutti hanno supportato le attività produttive e amministrative per tutta la loro durata.

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EFA News - European Food Agency
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