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Animalisti, polemica per sette cavalli selvaggi nella Val d'Aveto

Dopo cinghiali, cimici e lupi, adesso si discute per gli equini liguri: la Regione li userà per avviare un progetto di microchippatura

Dopo i cinghiali, le cimici asiatiche e il lupi, la Liguria, soprattutto la zona di Genova, deve vedersela adesso con i cavalli. È di questo week end la notizia che è stato trovato un gruppo di sette cavalli selvaggi dell'Aveto rinchiusi in un recinto, dopo essere stati catturati e sradicati dai loro pascoli in altura nel territorio di Borzonasca, nel chiavarese. L'allarme è stato lanciato dai volontari dell'associazione Rewild Liguria che da tempo difende la sorte dei cavalli selvaggi dell'Aveto, ed è stato rilanciato da altre associazioni animaliste come Meta Parma e Animalisti Italiani.

Oggi ha risposto la Regione Liguria. “Abbiamo analizzato la situazione e, concluse le analisi e l’apposizione dei microchip, abbiamo deciso che quei sette esemplari verranno riportati in alta montagna, oltre i mille metri", spiega il governatore Giovanni Toti il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti al termine della riunione che si è svolta oggi con l'assessore all’Agricoltura e fauna Alessandro Piana, il neo assessore regionale alla Sanità Angelo Gratarola e con il sindaco di Borzonasca Giuseppino Maschio. Alla riunione erano presenti anche il direttore generale della Asl4 Paolo Petralia, i vertici dei Dipartimenti dell’Agricoltura e Parchi e della Sanità della Regione e i referenti dell’Istituto Zooprofilattico di Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta.. 

Gli animali, sostengono dalla Regione hanno creato alcuni disagi e provocato altrettanti incidenti agli abitanti della zona: pertanto, dicono, possono rappresentare un pericolo per l’incolumità pubblica. 

"Quel piccolo gruppo costituirà il primo campione per microchippare tutti i cavalli dell’Aveto per consentirne una gestione condivisa: per questo -aggiunge Toti- abbiamo dato incarico ai dipartimenti regionali all’Agricoltura e parchi e alla Sanità di predisporre, insieme al Parco dell’Aveto, alla Asl4 e all’Istituto Zooprofilattico un progetto integrato che, in un quadro normativo specifico, consenta di salvaguardare la sicurezza degli abitanti di quella valle e, al contempo, di valorizzare i cavalli come ricchezza di quel territorio, rispettando la sensibilità del mondo animalista”.

“Alla luce dell’analisi della situazione -prosegue il governatore- abbiamo valutato che lo spostamento di sette cavalli non sarebbe stato significativo ai fini della gestione della popolazione complessiva di equini della Val d’Aveto. Ma abbiamo condiviso che è stato comunque opportuno visitarli e microchipparli, come prima sperimentazione di un progetto complessivo che riguarderà quel territorio".

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