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Fao, automazione in agricoltura per tutti

Con rapporto Sofa 2022 focus sull'accessibilità ai mezzi tecnologici per rendere la produzione alimentare più efficiente e sostenibile

L'automazione in agricoltura può svolgere un ruolo importante nel rendere la produzione alimentare più efficiente e più rispettosa dell'ambiente. Lo ha detto, o meglio lo ha scritto, la Fao nel Sofa 2022, il suo report sullo Stato dell'alimentazione e dell'agricoltura. 

Attenzione però, perché secondo l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, adottare in modo squilibrato l'automazione in agricoltura può aumentare le disuguaglianze, soprattutto se rimane inaccessibile ai piccoli produttori e ad altri gruppi che di fatto possono restare emarginati come i giovani e le donne, contribuendo così a creare disoccupazione invece che risolvere problemi.

L'edizione di quest'anno del report Fao indaga sui fattori trainanti dell'automazione agricola e analizza una serie di business case per l'adozione di tecnologie di automazione digitale in diversi sistemi di produzione agricola in tutto il mondo, offrendo raccomandazioni ai responsabili politici su come massimizzare i benefici e ridurre al minimo i rischi.

Oggi, sostiene la Fao, è in corso una nuova rivoluzione che coinvolge le tecnologie digitali. Fondamentalmente, però, ci sono ampie disparità nella diffusione dell'automazione tra e all'interno dei paesi, con un'adozione particolarmente limitata nell'Africa subsahariana. Già nel 2005, ad esempio, si stimava che il Giappone avesse più di 400 trattori per 1.000 ettari di seminativo, contro appena 0,4 trattori in Ghana. 

Alcune tecnologie sono ancora in fase di prototipo, mentre per altre una limitata infrastruttura rurale abilitante come la connettività e l'elettricità ne ostacola la diffusione, soprattutto nei paesi a basso e medio reddito. Altre tecnologie ancora, come i grandi macchinari motorizzati, possono avere un impatto negativo sull'ambiente. La chiave, spiega il rapporto, è creare un ambiente favorevole che richieda una serie di strumenti politici per lavorare insieme in modo coerente: tra questi, la legislazione e la regolamentazione, le infrastrutture, gli assetti istituzionali, l'istruzione e la formazione, la ricerca e lo sviluppo e il sostegno ai processi di innovazione privati.

L'automazione agricola, così come la intende la Fao nel suo report, include qualsiasi cosa: dai trattori all'intelligenza artificiale. Il rapporto esamina 27 casi in tutto il mondo: dal servizio di noleggio di un trattore in Ghana, alle scatole di gamberetti che utilizzano l'apprendimento automatico alla robotica in Messico. L'indagine esamina inoltre i fattori trainanti, le tecnologie a disposizione, i diversi ostacoli che ne impediscono l'adozione, in particolare da parte dei piccoli agricoltori. 

Nel complesso, spiega il rapporto, l'automazione allevia la carenza di manodopera e può rendere la produzione agricola più resiliente e produttiva, migliorare la qualità dei prodotti, aumentare l'efficienza nell'uso delle risorse, promuovere un'occupazione dignitosa e migliorare la sostenibilità ambientale. 

"La Fao crede che senza il progresso tecnologico e l'aumento della produttività, non ci sia alcuna possibilità di far uscire centinaia di milioni di persone dalla povertà, dalla fame, dall'insicurezza alimentare e dalla malnutrizione -spiega il direttore generale della Fap Qu Dongyu, presentando il rapporto-. Ciò che conta è come il processo di automazione viene eseguito nella pratica, indipendentemente dal fatto che avvenga o meno. Dobbiamo garantire che l'automazione avvenga in modo inclusivo e promuova la sostenibilità". 

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EFA News - European Food Agency
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