Non riceve alcun finanziamento pubblico
Direttore responsabile:
CLARA MOSCHINI

Facebook Twitter Youtube Instagram LinkedIn

Inizia oggi negli Usa la Settimana della Cucina italiana nel mondo

Fino al 20 novembre la kermesse che promuove il made in Italy agroalimentare

"Convivialità, sostenibilità e innovazione: gli ingredienti della cucina italiana per la salute delle persone e la tutela del Pianeta". È questo il tema della 7a edizione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo che si apre oggi, lunedì 14 settembre negli Stati Uniti e dura fino al 21 novembre 2022. Da Detroit a Puerto Rico, da Boston a San Francisco, da Los Angeles a Charlotte, passando per Chicago, Houston, Washington, Filadelfia, New York, San Clemente e Miami, la Settimana della cucina italiana comprende workshop su tecnologia, innovazione e sostenibilità nel settore; masterclass di cucina con chef italiani; mostre culturali; eventi eno-gastronomici e degustazioni di vini, prodotti e piatti italiani; programmi educativi per bambini e studenti; approfondimenti su alimentazione e salute; promozione della lingua italiana nell'alimentazione; valorizzazione dell'enogastronomia italiana tra tradizione e innovazione. 

"Si tratta di uno sforzo di tutto il sistema Italia negli Stati Uniti", mette in luce l'ambasciatore italiano negli Stati Uniti Mariangela Zappia, valorizzando le collaborazioni con soggetti quali l'Accademia Italiana della Cucina, Eataly, Slow Food, American Italian Food Coalition, Young Professionals in Foreign Policy, l'Università di scienze gastronomiche di Pollenzo, ma anche i contributi di chef italiani, consorzi di produttori agroalimentari italiani Dop e sponsor rappresentativi del made in Italy. L'ambasciata, insieme alla rete di consolati, istituti di cultura, uffici Ice, Enit ha messo in campo un ricco programma di oltre 50 iniziative, che offriranno l'occasione per promuovere negli Stati Uniti anche la candidatura di Roma all'Esposizione universale 2030, imperniata sugli stessi concetti di sostenibilità, rigenerazione, inclusione e innovazione al centro della Settimana della Cucina. 

A Washington, in particolare, la Settimana prende il via oggi con un seminario che si svolgerà all'ambasciata italiana su innovazione e tecnologia per la produzione alimentare sostenibile, aperto dall'ambasciatore Zappia. Sarà quest'ultima, insieme al responsabile di Slow Food per gli Stati Uniti, Richard McCarthy, a inaugurare anche la mostra di Slow Food sugli "Eroi del Cibo", organizzata per martedì 15 novembre dall'ambasciata e dall'Istituto italiano di cultura. Lo stesso giorno l'ambasciata ospiterà anche un seminario per studenti di liceo e universitari studenti di italiano sull'evoluzione della cucina italo-americana: prevista anche a Villa Firenze una serata con gli chef stellati Cerea per un evento promozionale dell'alta cucina italiana. Giovedì 17 novembre Roberto Cerea sarà protagonista di un evento in ambasciata di cui parte del ricavato sarà devoluta al Boys and girls club of greater Washington. 

"La cucina italiana, tra le più amate negli Stati Uniti, coniuga perfettamente tradizione e innovazione, semplicità e gusto, qualità e creatività, all'insegna di salute e benessere -sottolinea l'ambasciatore Zappia-. Il settore agroalimentare italiano, fondato su un rapporto armonioso tra produttori, consumatori e territorio, rappresenti un modello di sostenibilità economica, sociale ed ambientale. La rassegna negli Stati Uniti -aggiunge- mira a promuovere un'ulteriore crescita dell'export di made in Italy nel mercato americano, che apprezza le nostre produzioni alimentari e vitivinicole di altissima qualità vincolate a standard produttivi certificati e internazionalmente riconosciuti rispetto a quelle non autentiche. L'agroalimentare italiano si conferma uno dei settori trainanti del nostro export negli Stati Uniti: nei primi nove mesi del 2022 ha segnato una crescita del 10,9%".

"Nel 2021 -prosegue l'ambasciatore- aveva già registrato un aumento del +18,2% rispetto al 2020, raggiungendo un valore pari a 6,5 miliardi di dollari, di cui 2,3 miliardi solo di vino. Il comparto genera da solo oltre il 10% del valore delle nostre esportazioni negli Stati Uniti, con un'incidenza molto positiva su produttori italiani piccoli e medi e attività ad alta intensità di lavoro. Vino, acque minerali, olio, pasta, conserve, formaggi e salumi sono al centro di un paniere che vede anche prodotti di nicchia di altissima qualità sempre più presenti sulle tavole americane di ristoranti e case private".

 

fc - 27516

EFA News - European Food Agency
Simili