Non riceve alcun finanziamento pubblico
Direttore responsabile:
CLARA MOSCHINI

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Bauli, 400 mila Euro alla Biblioteca capitolare di Verona

Il marchio dolciario festeggia 100 anni e investe nella Fondazione con un tesoro da centomila volumi

Bauli festeggia i suoi cento anni facendosi, e facendo alla collettività, un regalo di particolare importanza culturale. Il celebre marchio, infatti, con responsabilità sociale d’impresa e un impegno economico da 400.000 Euro, è la più importante azienda ad aver costituito la Fondazione Biblioteca Capitolare. 

Non a caso, i cento anni di Bauli sono stati celebrati con una grande cerimonia che si è tenuta proprio alla Biblioteca capitolare di Verona, la biblioteca in attività più antica del mondo, con un tesoro da centomila volumi che risale al 300 d.C. ed è giunto fino ai giorni nostri. 

Per sedici secoli la Biblioteca ha goduto della cura del Capitolo dei Canonici di Verona ma le nuove esigenze di protezione e di valorizzazione dei beni impongono adesso un’organizzazione più completa. Per questo è nata la Fondazione creata grazie alla volontà dei soci fondatori, cioè dello stesso Capitolo dei canonici e da un gruppo di imprenditori guidati dalla famiglia Bauli.

L'organismo è composto da un consiglio di amministrazione di cui è presidente monsignor Bruno Fasani, primo sponsor della Capitolare: al suo fianco, in rappresentanza della famiglia, Enrico Bauli, e gli altri consiglieri Paola Boscaini, Roberto Gainelli, Maurizio Prete, Franco Trevisani e monsignor Martino Signoretto

“Attraverso la costituzione della Fondazione Biblioteca Capitolare -fanno sapere dall'azienda dolciaria- il gruppo Bauli contribuisce a custodire e valorizzare sempre più il tesoro in essa nascosto e a dare la possibilità di far conoscere a un pubblico sempre più ampio un patrimonio unico del sapere umano”.

Per tragjettare la biblioteca verso un futuro tranquillo, mancano ancora fondi. “Circa un milione e mezzo di Euro -sottolinea Fasani-. Per trovarli sto cercando in Italia e all’estero. Il primo ente che ho contattato è Fondazione Cassa di Risparmio di Verona e ci muoviamo anche attraverso il crowdfunding. Non godiamo di finanziamenti pubblici e dobbiamo darci da fare”. 

I tesori della capitolare hanno richiamato l’attenzione anche delle grandi università statunitensi ed europee come Oxford e La Sorbonne: entità che guardano a Verona per costituire qui un grande polo della ricerca storica, in particolare sui codici antichi.

La Fondazione ha anche messo a punto un piano strategico 2022-2026, segnando tre principali obiettivi: 

  1. garantire l’attività consultativa, che resterà il cuore della Biblioteca Capitolare, ma che richiede un’urgente opera di digitalizzazione e una complessiva messa in sicurezza a difesa di tutto il patrimonio; 
  2. sviluppare l’attività di ricerca, essenziale per garantire nel lungo periodo l’esistenza della stessa Biblioteca Capitolare e che si svilupperà con il partner naturale Università di Verona ma anche con altri centri della cultura nazionali ed internazionali; 
  3. rifondare il laboratorio di restauro e conservazione dando maggiore impulso all’attività museale.

Oltre a questi obiettivi, c'è quello di ridefinire attività, organizzazione e spazi, con interventi di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza dei beni immobili, e di conservazione delle opere librarie. 

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