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Agrumi, stagione da dimenticare?

La campagna 2022-2023 potrebbe essere una delle più deboli degli ultimi anni

Quella che si sta chiudendo potrebbe essere una delle campagne di raccolta degli agrumi più povera degli ultimi anni. Lo sostiene il Wco, l'Organizzazione mondiale degli agrumi, secondo cui la campagna 2022-2023 mostrerebbe un calo significativo nella produzione di agrumi dell'emisfero settentrionale.

Il Wco ha presentato le sue stime al 3º Congresso mondiale degli agrumi: le previsioni di raccolta si basano sui dati di Egitto, Grecia, Israele, Italia, Marocco, Spagna, Tunisia e Turchia, ma anche di quella degli Stati Uniti, secondo i rapporti di Arizona, California, Florida e Texas.

La produzione di agrumi dell'emisfero nord dovrebbe totalizzare 25,96 milioni di tonnellate, in calo del 13% rispetto alla stagione scorsa. Tempi brutti soprattutto per l'Ue: la produzione è prevista in calo in Spagna (-15,1 %) e in Italia (-21 %) e in aumento in Grecia (+10,8 %). Sull'altra sponda del Mediterraneo, diminuzione prevista anche in Marocco. 

Se il dato si conferma, ecco che il raccolto di questa campagna sarà uno dei più poveri registrati negli ultimi anni. A incidere sono stati soprattutto i problemi climatici dei principali paesi esportatori. 

In dettaglio, la produzione di arance è prevista in calo dell'11,79% a 13,996 milioni di tonnellate. Diminuzione analoga è prevista per le altre categorie di agrumi: il pomelo, considerato il più antico agrume coltivato dall'uomo, è in calo 16,9% a 769.000 tonnellate; i piccoli agrumi scendono del 13,3% a 7,18 milioni di tonnellate e il limone crolla del 15,7% a 4,02 milioni di tonnellate.

"Nonostante questo calo nell'emisfero settentrionale, il mercato degli agrumi rimane attivo: gli agrumi sono ancora una delle categorie leader nel mercato mondiale della frutta", sottolinea Eric Imbert, segretario tecnico del Wco.

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EFA News - European Food Agency
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