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CLARA MOSCHINI

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Legacoop agro, fatturato trainato dalla distribuzione

Circa 37,5 miliardi il valore alla produzione: agroitticoalimentare e indotto occupano 185 mila persone

Legacoop realizza un valore della produzione di 37,5 miliardi di Euro. Spicca su tutti il settore della distribuzione commerciale che porta a casa 25 miliardi di Euro: l'agroalimentare, da solo, ricava 10,2 miliardi, 1,5 arrivano dal trasporto merci, 1,2 miliardi dalla ristorazione. È questa la consistenza della filiera agroitticoalimentare Legacoop "integrata", i cui dati elaborati dal centro studi sono stati presentati oggi nel corso dell'Assemblea di Legacoop Agroalimentare.

Quasi 6,6 milioni sono i soci e 185 mila sono gli occupati: 26.690 nelle cooperative agroalimentari; 5.080 nel trasporto merci; 128.636 nella distribuzione commerciale; 24.210 nella ristorazione.

Secondo i dati del centro studi legacoop, le retribuzioni medie giornaliere dei lavoratori a tempo pieno sono sensibilmente superiori nelle cooperative aderenti a Legacoop Agroalimentare rispetto a quanto registrato in quelle non associate. Il settore ha anche un occhio attento alla sostenibilità: il 52% delle cooperative ha attivato progetti di economia circolare, il 49% ha avviato processi di digitalizzazione dell'attività produttiva, nell'ultimo triennio, il 57% ha attivato iniziative per l'efficientamento ed il risparmio energetico ed il 44% si è dotato di impianti di produzione di energia. 

Legaccop rappresenta una locomotiva dell'economia italiana: dopo un 2021 di forte ripresa rispetto al calo registrato nell'anno precedente, nel 2022 registra un'inversione di tendenza. Nel secondo quadrimestre di quest'anno, infatti, la domanda risulta stazionaria per il 62% delle cooperative contro il 68% del primo quadrimestre. Cresce di 4 punti la percentuale di chi registra una domanda negativa che passa dal 16% al 20%. 

Le attese sono migliori per l'ultimo quadrimestre dell'anno, nel quale le previsioni di crescita della domanda si attestano al 23% (dal 18% del secondo), mentre quelle di diminuzione scendono dal 20% al 14%.

“Ipotizzando che il covid sia finalmente un evento del passato malgrado le enormi difficoltà e i maggiori costi, nel 2021 si è riusciti ad aumentare il fatturato e a reggere l’impatto della pandemia dal punto di vista sociale -sottolinea il presidente Cristian Maretti-. L’incremento dei costi energetici e degli altri materiali indispensabili alla produzione hanno invece colpito duramente le cooperative ed i loro soci, in particolare quelle filiere che non sono riuscite a farsi riconoscere aumenti dai clienti o dalle stazioni appaltanti". 

"Solo gli interventi pubblici predisposti come aiuto emergenziale permetteranno di presentare bilanci 2022 non disastrosi -aggiunge Maretti-. Per alcune filiere e per alcune imprese questi aiuti sono stati però insufficienti e sarà nostro compito di rappresentanza cooperativa insistere per avere nuove risorse ed efficaci strumenti per evitare che costi annuali straordinari debbano inevitabilmente riverberarsi sui bilanci o sulle liquidazioni ai soci”. 

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EFA News - European Food Agency
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